Al circolo si avanzarono, in ogni
caso, alcune ipotesi.
La prima: aveva il vizio del
gioco ed era finito in chissà quali giri di usura. I ben informati esclusero
drasticamente: era un vizio controllato, non perdeva abbastanza da intaccare i
beni di famiglia.
La seconda: aveva un cancro
inguaribile e non voleva affrontare cure e sofferenze. Ma anche questa voce era
smentita seccamente da chi sapeva.
Restava la terza ipotesi. Gelosia
incontrollata e autolesionistica. Qualcuno del circolo ricordava voci su un giovanile
tentativo di suicidio, originato dalle disinvolture della giovane farmacista che sarebbe
poi diventata sua moglie. Tutto allora sembrava cospirare per il loro matrimonio: l’una e
l’altro belli, ricchi, amanti del lusso e delle auto veloci. E per di più,
sposandosi, avrebbero ricostituito un patrimonio ch’era stato smembrato (il come e
perché sarebbe complicato da raccontare).
Si erano sposati, avevano cambiato città, avevano fatto figli, ma forse lui non aveva mai districato quello “gliommaro” di passioni che ne possedeva l’anima.
Si erano sposati, avevano cambiato città, avevano fatto figli, ma forse lui non aveva mai districato quello “gliommaro” di passioni che ne possedeva l’anima.
I soliti ben informati ridicolizzavano
anche questa romantica teoria: “Macché geloso. Lei s’era proprio
incartapecorita. Orribile, anche per gli interventi di chirurgia estetica,
troppi. Se voleva ammazzarsi per i tradimenti della farmacista doveva farlo
quindici, vent’anni fa, non adesso”.
Io questo argomentare non lo trovavo affatto convincente. Il poveruomo avrebbe potuto fare senza una grinza il ragionamento opposto: “Finché riusciva a mantenere una qualche avvenenza potevo accettare il tradimento. Ma che continui a far la civetta ora che è invecchiata, ora che s'è imbruttita, ora che potrebbe pensare solo a me, non lo sopporto”. E allora giù. Giù. Giù.
Io questo argomentare non lo trovavo affatto convincente. Il poveruomo avrebbe potuto fare senza una grinza il ragionamento opposto: “Finché riusciva a mantenere una qualche avvenenza potevo accettare il tradimento. Ma che continui a far la civetta ora che è invecchiata, ora che s'è imbruttita, ora che potrebbe pensare solo a me, non lo sopporto”. E allora giù. Giù. Giù.
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