Ai confini della disperazione sorge la mia casa
Con i muri gialli come burro,
svuotata e leggera come nuvole.
Lievitata come pasta di pane
La mia casa ha tanti buchi -
Il vento la scompiglia ma è stanco il vento.
Arriva la bufera e la scuote tutta
E il sole l’abbandona,
l’abbandonano gli uccelli
In tremito e convulsioni rovina la mia casa.
Si fa invisibile, è molto più che invisibile, è idea.
E io dormo nella casa, e il visibile mi dorme accanto
Con voce debole, con voce soffocata.
da Prime poesie, traduzione Francesca Corrao
in "Poesia", febbraio 1988
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