Sfogliando vecchie riviste on
line trovo che il n.25 del 2011 (dell’11 luglio di quell’anno) di “a
sud’europa”, edita dal Centro studi Pio La Torre, aveva come tema politico
centrale le numerose e costose consulenze cui al tempo solevano ricorrere le pubbliche
amministrazioni della Sicilia, prima fra tutte la Regione. Pare che la nuova
Giunta regionale, per volontà del suo presidente Crocetta, oltre che per
oggettive ragioni di bilancio, abbia drasticamente ridotto il ricorso a questa
pratica che, giustamente, la copertina della rivista definiva “assalto”,
implicitamente paragonando i consulenti alle cavallette.
Eppure c’è nella sacrosanta
denuncia qualcosa che disturba, una manifestazione di incultura e irragionevolezza,
un accodarsi al qualunquismo che merita una segnalazione.
L’articolo di pagina 5, Dal chitarrista all’esperto di rane. È boom
di consulenti in Sicilia, firmato D.M. (probabilmente Davide Mancuso) è
dedicato ai centri di spesa diversi dalla Regione: Università, Province, Comuni
e Scuole. Così inizia: “Tra i “soliti” medici, professori e avvocati spuntano
anche docenti di chitarra, 4.800 euro per sei mesi in una scuola di Barcellona
Pozzo di Gotto, o un’esperta di monitoraggio delle rane verdi, retribuita con
3.000 euro per una ricerca dell’Università di Palermo tra i consulenti delle
amministrazioni siciliane nei primi mesi del 2010…”.
Il titolo e l’incipit contengono
a mio avviso una pericolosa deformazione: tendono a far considerare “normali”
le consulenze dell’avvocato, del fiscalista, del commercialista,
dell’architetto o dell’ingegnere; mentre deridono come “assurde” le lezioni del
chitarrista nella scuola di Barcellona Pozzo di Gotto o il monitoraggio delle
rane verdi nell’ambito di una ricerca universitaria. In realtà le consulenze
“anomale” sono assai più spesso le “solite”: Comuni, Province e Università
hanno spesso al loro interno uffici legali, uffici tecnici e tante competenze,
utilizzabili senza il pagamento di consulenze esterne. Al contrario sei mesi di
insegnamento della chitarra o una ricerca universitaria che richieda un
particolare monitoraggio delle rane sono attività per le quali un intervento
esterno appare all’esame del buon senso più giustificato. Oltre tutto attività
di questo genere, tutt’altro che risibili, stando ai numeri sono costate poche
migliaia di euro mentre l’insieme delle consulenze supera i 52 milioni.
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