La spensieratezza è un caro peccato,
caro compagno di strada e nemico mio
caro!
Tu negli occhi mi hai spruzzato il riso
e la mazurca mi hai spruzzato nelle
vene.
Poiché mi hai insegnato a non serbare
l’anello,
con chiunque la vita mi sposasse.
A cominciare alla ventura - dalla fine,
e a finire - ancor prima di cominciare.
Ad essere come uno stelo, ed essere
come l’acciaio.
Nella vita, in cui così poco possiamo,
a curare la tristezza con la cioccolata
ed a ridere in faccia ai passanti
1918
da Poesie, Feltrinelli 1979 - Cura e traduzione Pietro A. Zveteremich
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