Cani randagi alla stazione di Gela |
Le notizie sui cani
randagi qui “postate” sono riprese dalla “spremuta di notizie”
da Giorgio Dell'Arti, che a sua volta le ha tratte da un articolo di
Meroni su “Libero” il 12 marzo 2019, poco più di un anno fa.
L'impressione ricavata da una ricerca in rete, a giudicare dalle
notizie di incidenti e di problemi sanitari sorti qua e là in
conseguenza del randagismo è che i problemi non siano stati per
nulla risolti, e che forse si siano addirittura aggravati.
Secondo il ministero
della Salute che i cani randagi in Italia erano almeno 700 mila, ma
ipotizzava che fossero anche di più, troppi essendo i canili
abusivi, troppi essendo i canili non abusivi che non comunicavano i
dati, troppe le amnesie di regioni come Calabria e Campania che nulla
facevano sapere. Il ministero poi rivelava un intenso traffico di
cani randagi dal Sud verso il Nord, al punto che zone dove il
randagismo era scomparso si trovavano di nuovo col problema. Per
esempio Varese, Como, l’hinterland di Milano, Monza. Nella sezione
milanese della Lega Nazionale per la difesa del cane era stata da
poco denunciata l’improvvisa diffusione di malattie che si
credevano scomparse, come la leishmaniosi e la giardiasi: secondo
quella lega «questi animali “deportati” sarebbero cani
problematici: malati, diffidenti, fobici, di difficile adozione».
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