1967, Luther George Simijan mostra il funzionamento della prima macchina per Bancomat ("cash dispense") |
È morto l’inventore
del «cash dispenser», l’apparecchio - la versione italiana è
l’ormai insostituibile Bancomat -che introducendo un’apposita
tessera elettronica consente di prelevare denaro contante 24 ore su
24.
Luther G. Simjian,
deceduto ieri nella sua villa a Fort Lauderdale, in Florida, aveva 92
anni.
Inventore geniale e
instancabile, con una lungissima lista di scoperte al suo attivo, può
essere considerato una delle incarnazioni del «sogno americano»:di
famiglia armena, nato in Turchia, poco dopo la fine della prima
guerra mondiale, all’età di 16 anni, era emigrato negli Stati
Uniti come migliaia di suoi connazionali ed era poi riuscito a
iscriversi alla facoltà di medicina della prestigiosa università di
Yale. E fu proprio a Yale, frequentando il laboratorio di fotografia
della facoltà, che si scoprì un naturale talento per l’innovazione
tecnologica, per la realizzazione di invenzioni che ancor oggi
influenzano la vita di milioni di persone. Il Bancomat - grazie al
quale si porta con sé solo il contante strettamente necessario e si
è affrancati dalla schiavitù del libretto degli assegni - ne è
l’esempio forse più evidente, ma non certo l’unico.
Tra i primi brevetti di
Simjian, nel 1932, c’è la macchina fotografica a messa a fuoco
automatica, seguita due anni dopo dalla macchina a raggi X a colori.
Stimolato dalla morte di alcuni suoi amici nel corso della seconda
guerra mondiale, Simjian inventò l’Optical Range Estimation
Trainer, il primo simulatore di volo del suo genere, per
addestrare i piloti e gli artiglieri di volo. «Una cosa che scoprii
di me stesso fin da ragazzo è che non posso soffermarmi su un’idea
troppo a lungo», ha scritto nella sua autobiografia, pubblicata
pochi mesi fa. Mente molto eclettica, nella sua vita Simjian ha
brevettato più di 200 invenzioni, tra cui un metodo per frollare la
carne e uno strumento di indagine supersonica utilizzato per gli
esami agli ultrasuoni negli ospedali.
L'Unità, 5 novembre 1997
– articolo non firmato
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