11.10.10

Spoleto. L'ex sindaco Brunini e la carne viva della società.(S.L.L.)

Leggo con molto ritardo di una curiosa vicenda che fa capo a Massimo Brunini nella cronaca di Spoleto del “Corriere dell’Umbria” dell’11 luglio. L’ex sindaco della città longobarda, accusato non si sa bene da chi, di lavorare contro l’attuale giunta e di attuare una sorta di spionaggio a favore di altri comuni ha reagito con una lunga e irritata smentita. Non val la pena di ricostruire occasioni e motivazioni della polemica che, a quel poco che si capisce, lo contrappone all’attuale sindaco Benedetti, del suo stesso partito, il Pd. E’ possibile che i due si siano chiariti. Qualche riflessione merita invece un passaggio del “pezzo” in cui l’articolista, che non si firma, espone il pensiero del navigato esponente politico, un tempo espressione della sinistra spoletina: “Brunini crede che, in un momento in cui la crisi morde le carne viva della società e la competizione tra territori è sempre più aspra, sia dovere di ogni cittadino mettersi in gioco e a disposizione del proprio territorio”. A quanto pare il Brunini è una sorta di leghista in miniatura che ha sostituita la piccola patria dei bossiani con una patria piccolissima che chiama “territorio”, per cui i peggiori nemici sono i territori vicini. Immagino che quanti a Spoleto continuano a dividere il mondo in classi sociali e sostengono gli operai e i proletari (spoletini e non)  a scapito dei redditieri e degli speculatori (spoletini e non) siano invisi a Brunini. E presumo che anche i suoi concittadini di buon senso che pensano a uno sviluppo regionale equilibrato senza guerre di campanile gli appaiano dei traditori. Se fosse lui solo a pensare cose di questo genere diremmo che è un cretino. Il guaio è che di cretini di questa specie perniciosa ce ne sono tanti in circolazione e tutti “a mordere la carne viva della società”.

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