di Re.Co. (da "micropolis on line", 14 Ott 2010)
Scritte con lanci di uova contro Cisl e Uil titola il “Corriere dell’Umbria”. Controcanto di “Repubblica”: Nuovo attacco a una sede Cisl, scritte insultanti e lancio di uova. È successo a Terni. Tutti si sono affrettati a prendere le distanze e a condannare l’atto. Epifani, segretario della Cgil ha addirittura invocato la sacralità delle sedi sindacali. Comprendiamo, ma francamente ci pare si esageri. L’atto in questione non è intimidatorio, (è stato compiuto nella notte, chi sarebbe stato intimidito?), ma inutile. Ci sono solidi ed ottimi motivi per contestare il modello sindacale della Cisl e della Uil, come la logica che presiede alle loro scelte nel rapporto con la Confindustria e con il Governo, ma serve a poco reagire con l’urlo, più utile sarebbe esporre con pazienza gli argomenti ragionati di un’opposizione. D’altro canto la pratica degli accordi separati non è di oggi, ha costellato la vita sindacale per tutto il dopoguerra. La Cgil negli anni cinquanta e per buona parte degli anni sessanta non definiva correntemente Cisl e Uil servi dei padroni, ma sindacati padronali, filopadronali o gialli, che nella sostanza è la stessa cosa. L’unità sindacale è durata solo un decennio, poi è andata progressivamente declinando.Ma in realtà cosa è successo? Leggendo il corpo degli articoli dei due quotidiani la cosa appare meno drammatica di quanto i titoli suggeriscano. Sono stati depositati davanti alle sedi provinciali dei due sindacati due cestini di uova (non marce) con un foglio scritto al computer che recitava “Fate schifo, queste tiratevele da soli”. Sulla sede della Cisl è comparsa la scritta “Cisl e Uil servi”. Nessuna aggressione, nessun lancio, nessun danneggiamento, nessuna minaccia. Immaginiamo che gli autori dell’atto vengano rintracciati, quali sarebbero i reati a loro ascrivibili? Imbrattamento di muri? Dono di uova a sindacalisti cedevoli? Distribuzione abusiva di volantini (uno)? In realtà si vuole e si cerca, drammatizzando il fatto, di creare tensione in attesa della manifestazione nazionale della Fiom. Non a caso i segretari regionali di Cisl e Uil attaccano proprio il sindacato dei meccanici della Cgil. La pratica è quella invalsa da qualche tempo e praticata con tenacia da ambienti governativi e sindacali e dai giornali del centrodestra: prima si aggredisce (verbalmente naturalmente!) l’avversario, poi se si registrano reazioni gli si imputa di seminare violenza, di non essere democratico, di avallare aggressioni. È un vecchio copione, che sul nulla costruisce teoremi “criminali”. Naturalmente dell’attacco confindustriale ai lavoratori si parla poco e niente. Non interessa. È più semplice fare accordi a tutti i costi.
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