5.2.13

Le adunate del Porcellum (da uno "stato" fb - S.L.L.)

Bisognerebbe disertare le adunate che il regime del Porcellum convoca in televisione.
Con i capi e pochi altri a dire "faremo questo e faremo quello"; e con i candidati in Parlamento, in posizione eleggibile o no, presenti solo in posizione subalterna, come loro appendice o altoparlante.
Dovremmo avere il diritto di scegliere - con le preferenze o il collegio uninominale - i nostri rappresentanti. Dovremmo, pertanto, poter chiedere oggi a ogni candidato personali impegni nei comizi pubblici e nelle assemblee, onde poter domani chiedere  conto a ciascuno dei comportamenti in Parlamento, se eletti. Così i parlamentari avrebbero un'altra sensibilità rispetto ai bisogni popolari, avrebbero tutt'altra autorevolezza.
Non si può, non hanno voluto.
Non ha voluto Berlusconi, che da buon fascista odia il Parlamento e lo ha riempito di servi, inquisiti, nani e ballerine, per screditarlo. Se avesse potuto, avrebbe nominato senatore il suo cavallo. Ma neanche Bersani e i suoi hanno voluto: hanno rifiutato la possibilità di accordo che s'era aperta sulle preferenze.
Napolitano giustificò così il governo Monti: "Non si può andare al voto con la legge attuale". Il governo di Napolitano e Monti ne ha fatte di cotte e di crude, la trimurti Bersani-Casini-Berlusconi ha accettato di tutto, ma la legge elettorale il governo dei tecnici e il Parlamento dei nominati non hanno saputo e voluto cambiarla.
Così abbiamo l'ennesima campagna elettorale spettacolo: il piazzista che cerca di vendere fumo in cambio di voti, gli altri a sentirsi dire "bravo" dai sostenitori e il popolo degli elettori trasformato in popolo di telespettatori e consumatori.
La puzza è insopportabile.

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