26.2.13

Rocca d'Adria. L'ebreo antisemita

Cesare Algranati nacque da famiglia ad Ancona nel 1865 e fu – come d’uso - circonciso. Poco più che ventenne non solo si convertì al cattolicesimo ma, collaborando  e dirigendo diversi periodici cattolici, si distinse per diversi scritti a carattere antiebraico, atti ad alimentare il pregiudizio religioso, se non quello razziale. Tra questi il romanzo Nella tribù di Giuda (1895).
Partecipe dei primordi dell’organizzazione politica cattolica si schierò con la parte conservatrice. Da direttore dal 1901, a Bologna, del quotidiano “L’Avvenire d’Italia” si distinse per una feroce campagna clericale e reazionaria contro il grande clinico Augusto Murri, indicato per la sua massonica miscredenza e la sua fede nel libero pensiero come vero colpevole di un passionale delitto nel quale erano coinvolti i suoi figli.
Firmava con lo pseudonimo Rocca d’Adria le sue velenose e calunniose invettive compiute in nome della fede, mentre dava spazio a fasulle rivelazioni dei Sallusti clericali del primo Novecento.
Il carattere forcaiolo e reazionario di questo strano ebreo convertito all’antisemitismo si evince anche dal settimanale umoristico “Il Mulo”, da lui promosso e diretto in polemica contro il socialista e anticlericale “L’Asino”. Nella copertina che abbiamo recuperata la vignetta di prima pagina rampogna l’amnistia accordata agli agitatori socialisti che avevano dissanguato i proletari spingendoli allo sciopero. Algranati i socialisti li preferiva in galera, possibilmente per sempre.
Rocca d'Adria fu tra quei cattolici che dopo la Marcia su Roma videro in Mussolini il possibile artefice del rientro della gerarchia cattolica nei suoi perduti privilegi. Non si sbagliava, ma non fece a tempo a vedere tutti i frutti della sua campagna: morì nel 1925, mentre il Concordato liberticida clerico-fascista fu firmato qualche anno più tardi, l’11 febbraio 1929. 

2 commenti:

Unknown ha detto...

Sto cercando notizie su Algranati Cesare (Rocca D'Adria) mia suocera era una Algranati nata nel 1908.Posseggo il libro nella Tribù di Giuda lll edizione del 1925. Aveva fondato anche un giornale chiamato vita femminile. Non trovo traccia!!Alcuni parenti vivevano a Bologna villa ruffillo dove mi pare ricordare che avesse fondato un ordine di Suore perché la sorella si era fatta monaca. Il convento era situato nel parco della villa ruffillo.morta la sorella suora villa e convento è è andato ai custodi. Grata se mi darete notizie cordialmente Giovanna Oselka

Salvatore Lo Leggio ha detto...

Mi dispiace di non poterla aiutare. Ho tratto le notizie su Rocca d'Adria da un ritaglio de "La Stampa" - un articolo di D'Orsi, credo, ma non ne sono certo - e da "Il manganello e l'aspersorio" di Ernesto Rossi (edizioni Laterza). Quando, in settembre, tornerò a Perugia, cercherò l'articolo, che forse è recensione di un libro su Rocca d'Adria. Il personaggio mi è sembrato atipico e interessante, ma non so nulla di più di quanto è scritto nel post.

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