25.7.14

Cyberattaccks. All'inizio fu Titan Rain (Dario Fabbri)

II primo attacco cibernetico su larga scala della storia risale al 2003. All'inizio dell'anno hacker cinesi penetrarono centinaia di computer appartenenti al governo statunitense e alle aziende della difesa per sottrarre informazioni relative a progetti e istallazioni militari. L'offensiva, ribattezzata Titan Rain, durò tre anni e Washington non ha mai rivelato l'entità dei danni subiti.
Nell'aprile del 2007 pirati russi paralizzarono l'attività politica ed economica dell'Estonia oscurando i siti delle istituzioni, delle banche e dei media nazionali. Si trattò di una rappresaglia contro la decisione del governo di Tallinn di trasferire dal centro città ad un cimitero militare il monumento ai caduti sovietici della seconda guerra mondiale.
Nel settembre del 20O7 si registrò il primo utilizzo dell'arma cibernetica in un'operazione militare. Allora l'aviazione israeliana mandò in tilt i radar di Damasco per attraversare lo spazio aereo siriano e distruggere il reattore nucleare situato nella provincia di Deir ez-Zor. Allo stesso modo nel 2008, durante la guerra di Georgia, le forze armate russe interruppero le telecomunicazioni all'interno del paese.
Alla fine del 2009 hacker cinesi rubarono invece i codici sorgente di molte società statunitensi (tra queste Google, Yahoo, Adobe, Symantec) e violarono l'account gmail di milioni di cittadini della Repubblica Popolare. L'operazione convinse i vertici di Google a trasferire i server ad Hong Kong e l'allora segretario di Stato, Hillary Clinton, paragonò l'accaduto all'erezione del muro di Berlino.
La più grande offensiva cibernetica della storia risale tuttavia alla primavera del 2010 quando tecnici israeliani e americani realizzarono il worm Stuxnet che colpì le centrali nucleari iraniane di Natanz e Bushehr, distruggendo un quinto delle centrifughe istallate nel paese. Fu il primo virus a provocare danni materiali e rimandò indietro di un anno il programma nucleare della Repubblica Islamica.
La risposta iraniana si è materializzata nel 2012 con un virus che ha cancellato il 75% dei dati presenti nei computer della Aramco, la principale compagnia di idrocarburi saudita, e nel settembre del 2013 quando pirati persiani hanno penetrato la rete interna della Marina statunitense. Su altri fronti, tra il 2010 e il 2013 hacker nordcoreani hanno condotto oltre 6mila incursioni contro istituzioni e istituti bancali della Corea del Sud. E nell'agosto del 2013 l'esercito elettronico siriano ha danneggiato i siti del New York Times e del Washington Post.

"pagina99", 12 luglio 2014

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