Come spesso succede,
continueranno per un po' le esasperazioni propagandistiche del
prereferendum. Dicono "Adesso lo facciano loro, Grillo,
Brunetta, Fassina, Salvini, D'Alema il governo". E per giunta ci
mettono Casa Pound, come se avesse una rappresentanza parlamentare.
Come dire che la
faziosità offusca il cervello di persone che sono normalmente di
assoluto buonsenso.
Nel 47 DC, PSI, PCI
votarono insieme la Costituzione mentre il confronto tra Scudo
Crociato e Blocco del popolo si faceva durissimo; altro che governo
insieme. Quelli dell' "accozzaglia" tra loro neanche si
parlano, non hanno dovuto trovare alcun accordo su alcunché; si sono
limitati a votare No alla riscrittura della Carta, ciascuno per conto
suo e per ragioni sue.
Se c'è una difficoltà
politica, meglio sarebbe imputarla all'avventurismo di Renzi e di
Napolitano, per la riforma della Costituzione che hanno escogitato e
per l'azzardo di impegnare direttamente il governo nella stesura
delle regole di tutti e per tutti.
Quanto al governo da fare
- perché bisogna farlo - è ovvio che la responsabilità preminente
è del Pd, che conserva alla Camera l'ampia rappresentanza conseguita
al tempo di Bersani, anche grazie al Porcellum, e che anche al Senato
è maggioranza relativa. Credo che lo farà, che non si metterà a
gridare "Al voto, al Voto", come quell'opportunista di
Grillo a cui - adesso - va bene anche votare con l'Italicum su cui
fino a ieri giustamente usava parole di fuoco. Il Pd dovrà
abbandonare, alla base e al vertice, l'illusione di avere trovato il
capo che metta in riga tutti. Quel capo (che ha scelto come sodali
Marchionne e Confindustra e trattato da nemici i dirigenti della
Cgil) non è all'altezza, per cultura e per moralità, non è in
grado di guidare un partito di centrosinistra. Ma, per fortuna, non è
neanche parlamentare e non mancano nel partito intelligenze e
responsabilità.
E al Quirinale c'è
Mattarella, sulla cui sensibilità democratica si può scommettere.
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