Una illustrazione di Bruno Munari per le fiabe di Rodari |
Giovannino Perdigiorno era un grande
viaggiatore. Viaggia e viaggia, capitò nel paese con l’esse
davanti.
- Ma che razza di paese è? - domandò
a un cittadino che prendeva il fresco sotto un albero.
Il cittadino, per tutta risposta, cavò
di tasca un temperino e lo mostrò bene aperto sul palmo della mano.
- Vede questo?
- E un temperino.
Tutto sbagliato. Invece è uno «
stemperino», cioè un temperino con l’esse davanti. Serve a far
ricrescere le matite, quando sono consumate, ed è molto utile nelle
scuole.
- Magnifico, - disse Giovannino. - E
poi?
- Poi abbiamo lo «staccapanni».
- Vorrà dire l’attaccapanni.
- L’attaccapanni serve a ben poco, se
non avete il cappotto da attaccarci. Col nostro « staccapanni » è
tutto diverso. Li non bisogna attaccarci niente, c’è già tutto
attaccato. Se avete bisogno di un cappotto andate li e lo staccate.
Chi ha bisogno di una giacca, non deve mica andare a comprarla: passa
dallo staccapanni e la stacca. C’è lo staccapanni d’estate e
quello d’inverno, quello per uomo e quello per signora. Cosi si
risparmiano tanti soldi.
- Una vera bellezza. E poi?
- Poi abbiamo la macchina
«sfotografica», che invece di fare le fotografie fa le caricature,
così si ride. Poi abbiamo lo «scannone».
- Brr, che paura.
- Tutt’altro. Lo «scannone» è il
contrario del cannone, e serve per disfare la guerra.
- E come funziona? È facilissimo, può
adoperarlo anche un bambino. Se c’è la guerra, suoniamo la
stromba, spariamo lo scannone e la guerra è subito disfatta.
Che meraviglia il paese con l’esse
davanti.
Da Favole al telefono in
i libri della fantasia,
Einaudi 2014
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