Mi arriva per e-mail il
resoconto, poco edificante, di alcune imprese dell'onorevole Ascani,
responsabile cultura del Pd, scritto da un eccellente giornalista,
tra l'altro redattore di “micropolis”. Mi pare degno di lettura e
riflessione. (S.L.L.)
La storia inizia nel 2013
quando in una trasmissione tv del mattino l'on. Anna Ascani
responsabile nazionale della cultura del Pd afferma di essere una
insegnante e sostiene la "buona scuola" del Governo.
Mi arriva per posta
elettronica una foto con il registro delle firme del corso di
abilitazione del ministero per l'Umbria dove risultano le date
dell'inizio del corso e le firme delle presenze. La Ascani ha
presenziato solo una volta su 4 lezioni e il corso finirà dopo 4
mesi.
La Ascani su facebook si
firma La Pasionaria Anna Ascani.
Scrivo un piccasorci su
micropolis dell'aprile 2013.
La Pasionaria
Perdoniamo tutto alla
giovane Ascani.
La scaltrezza
contadina e l'ambizione smisurata che alle primarie del Pd l'ha vista
surclassare molti pezzi da novanta; l'euforia malcelata per la
conquista di un seggio sicuro; la foga con la quale ripete a
pappagallo la linea "se il Pd non avrà i numeri per governare
lo dovremo anche all'atteggiamento di Ingroia e della sinistra"
. Una sola cosa non le perdoneremo mai. Nella costruzione a tavolino
della sua immagine di pollastrella d'allevamento, ama aggiungere al
suo nome il nomignolo di Pasionaria. No, questo no. Dolores Ibarruri
era una compagna storica, sindacalista, combattente della guerra di
Spagna, segretaria generale del Pce dal 1944 al 1960. La giovane
Ascani nasce nelle parrocchie e, per ora, ha combattuto soltanto
negli studi televisivi dove si spaccia come esperta insegnante anche
se non è neanche abilitata all'insegnamento e dove spaccia
disinvoltamente le panzane sulla buona scuola del governo Renzi.
Panzane che la porteranno sicuramente ad entrare nel giglio magico
del genio di Firenze. Ma si dia una regolata. Lei è entrata nella
cronaca, la Pasionaria nel senso di Dolores Ibarruri è da tempo un
gigante della storia.
Si incazza non poco,
arrivano pressioni (tante) e applausi (pochi) ma la sua insistenza
sembra sostenere quanto afferma. Mi suggeriscono di allargare la
platea e di parlare con la prof. Signorelli.
Alla prima occasione,
invitata da Floris, accetta ma chiede anche la presenza
dell'onorevole Ascani per parlare di scuola e altro. Sul filmato
allegato si vede la foga con la quale la Ascani ribadisce la sua
presunta abilitazione.
“Tecnica della scuola”
è un giornale di settore molto conosciuto tra gli insegnanti. Si
interessa al caso e verifica in pochi minuti che la on. Ascani non ha
mai conseguito l'abilitazione.
Da “Tecnica della
Scuola”
L’onorevole Anna
Ascani può insegnare storia e filosofia nei licei? L’esponente del
Partito Democratico, alla trasmissione “Di Martedì” su La7
(clicca qui per vedere il video) nel novembre scorso, dichiarò di
essere abilitata all’insegnamento. Subito, però, sono sorti dei
dubbi. Diversi insegnanti hanno chiesto, tramite social network, ad
Ascani di mostrare il suo certificato di abilitazione
all’insegnamento TFA (Tirocinio Formativo Attivo). Infatti il
parlamentare dice di aver conseguito questo titolo presso l’ateneo di
Perugia insieme ai suoi colleghi della A037 (Filosofia e Storia) nel
2013.
Dopo varie richieste di
chiarimenti, anche da parte del M5S, la Ascani ha riferito di non
aver conseguito il titolo né durante il primo ciclo, né
nell’attuale secondo, nel quale era stata inserita senza ripetere
le prove d’accesso obbligatorie, ed avendo dunque usufruito di una
“sospensione” o “congelamento” (in realtà permesso solo
“agli aspiranti vincitori di più procedure, o nei casi di
maternità o gravi e comprovati motivi di salute come da nota Miur n.
0020175 del 29 dicembre 2014). Dunque la Ascani avrebbe millantato
un titolo che non aveva, in realtà, conseguito, con la “motivazione”
che, comunque, avendo iniziato il percorso e credendo di poter
portarlo a termine, si sentiva “già” come abilitata”.
La risposta della
parlamentare non si è fatta attendere e con un post su Facebook si è
difesa ammettendo di di aver detto “una cosa imprecisa e
sbagliata”.
Non è finita qui però.
Infatti, sempre in quel post, Ascani, per giustificare quanto detto,
ha affermato di aver avuto accesso a un privilegio sconosciuto ai
normali tirocinanti e di aver detto no a tentativi di far
“risultare” la frequenza a lezione. Il M5S, in una nota, chiede
ad Ascani chi le abbia offerto queste scorciatoie. “La
falsificazione si configura come un vero e proprio reato che, sempre
secondo quanto afferma la deputata, altri soggetti “senza scrupoli”
starebbero compiendo. Sarebbe suo dovere – conclude la nota del
M5S, denunciare tali fatti agli organi giudiziari competenti,
chiarendo subito chi le ha proposto la falsificazione di firme e
presenze a quel tirocinio cui dice di aver partecipato”.
Oggi 2018 la Ascani gira
per la campagna elettorale coinvolgendo insegnanti e mondo della
scuola come responsabile nazionale della cultura del Pd.
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