Zoagli |
L'inverno 1882-83 l'ho
trascorso in quel leggiadro, tranquillo golfo di Rapallo che si
insena tra Chiavari e il promontorio di Portofino. La mia salute non
era gran che; l’inverno freddo e insolitamente piovoso; un piccolo
albergo, posto immediatamente in riva all’acqua - sicché di notte
l’alta marea non lasciava dormire -, offriva press’a poco in
tutto il contrario degli agi desiderati. Tuttavia, e quasi a riprova
della mia tesi che tutte le cose decisive nascono «nostro malgrado»,
fu in quell’inverno e tra quelle condizioni sfavorevoli che nacque
il mio Zarathustra. Il mattino io ascendevo verso sud, lungo la
splendida strada di Zoagli, tra i pini, dominando con lo sguardo il
mare; il pomeriggio, se appena la salute me lo consentiva, percorrevo
tutta la baia di Santa Margherita, fino a Portofino. Lungo queste due
strade mi nacque in mente il primo Zarathustra, e, anzi, Zarathustra
stesso, in quanto tipo; più giusto a dirsi: egli aggredì la mia
mente.
In Epistolario
1865-1900, Einaudi 1962
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