Nel 2012 Aldo Schiavone, in un
saggio molto ben scritto intitolato Spartaco,
le armi e l'uomo, ha accusato la scienza storica di aver commesso un grave
errore, adottando un termine («classe») utilizzabile solo in riferimento «alle
società nate intorno alla rivoluzione industriale», e oggi ormai desueto, come
strumento interpretativo della realtà precedente e ancora di quella attuale.
A me francamente sembra
un'esagerazione. Non perché Schiavone sia stato direttore dell'Istituto Gramsci
e oggi polemizzi da ex marxista contro il se stesso del tempo che fu, un po'
come il Pinocchio di Collodi, che alla fine della sue avventure esclama:
«Com'ero buffo quando ero burattino». La posizione di Schiavone non mi convince
perché le classi, come osserva il sociologo Luciano Gallino, esistono anche quando
non sono percepite come tali nella coscienza di chi ne fa parte. Bisogna
cercare di capire quali sono.
da Intervista sul potere (a cura di Antonio Carioti), Laterza, 2013
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