10.10.13

Le ragioni per credere e per sperare. Il Che commenta l'opera di Giap

Il comandante Che Guevara e il presidente Mao Tse Tung
Guerra del popolo, esercito del popolo è il libro del generale Giap che nel 1961 sintetizzava l’esperienza della guerra popolare di liberazione nel Vietnam trovando il suo centro nella battaglia di Dien Bien Phu. Fu pubblicato, oltre che in annamita, in francese, presso la casa editrice in lingue estere di Hanoi, nello stesso 1961. Nel 1964 ne uscì l’edizione cubana con la prefazione di Ernesto “Che” Guevara. Quella stessa prefazione riprese, pubblicando la traduzione italiana dell’opera del generale Giap, l’editore Feltrinelli nel 1968. Io ne ho trascritto qui la parte conclusiva. (S.L.L.)
Il generale Vo Nguyen Giap
Il compagno Vo Nguyen Giap ci parla dello stretto vincolo che lega il Partito all'esercito, dicendoci come, in questa lotta, l'esercito non sia che una parte del Partito guida della lotta. Ci parla anche dello stretto legame esistente a sua volta tra l'esercito e il popolo; come l'esercito e il popolo non siano che la medesima cosa, il che si viene sempre più comprovando con la magnifica sintesi che soleva ricordare Camilo: "l'esercito è il popolo in uniforme". Il corpo armato, durante la lotta e dopo, ha dovuto adottare una tecnica nuova, una tecnica che permettesse di avere la meglio sulle nuove armi del nemico e di respingere ogni genere di offensiva.
Il soldato rivoluzionario ha una disciplina consapevole. Durante tutto il processo, egli si caratterizza essenzialmente per la propria autodisciplina. Intanto nell'esercito del popolo, rispettando tutte le norme dei codici militari, deve esserci una gran democrazia interna e una grande uguaglianza nella ripartizione dei beni necessari agli uomini nella lotta.
In tutte queste trattazioni, il generale Nguyen Giap insegna ciò che noi già abbiamo avuto modo di conoscere per nostra propria esperienza, esperienza di cui ci si rende conto dopo qualche anno dalla conquista della vittoria da parte delle forze popolari vietnamite, ma che rafforza l'idea della necessità di una profonda analisi dei processi storici del momento attuale. Ciò deve essere fatto alla luce del marxismo, utilizzando tutta la sua capacità creativa, per poterlo adattare alle mutate circostanze dei vari paesi, in tutto dissimili tra loro nell'aspetto esteriore della conformazione, ma identici nella struttura colonizzata, nell'esistenza di un potere oppressivo imperialista e di una classe associata all'imperialismo con strettissimi vincoli.
Dopo un'accurata analisi, il generale Giap giunge alla seguente conclusione: "Nell'attuale congiuntura mondiale, una nazione, anche se piccola e debole, che si levi come un solo uomo sotto la direzione della classe operaia per lottare risolutamente per l'indipendenza e la democrazia, è davvero in grado, moralmente e materialmente, di sconfìggere qualsiasi aggressore. In condizioni storiche determinate, questa lotta può conseguire il successo attraverso una lotta armata di lunga durata — la resistenza di lunga durata."
Queste parole sintetizzano le caratteristiche generali che deve assumere la guerra di liberazione nei territori soggetti.
Crediamo che la miglior dichiarazione per concludere questa prefazione sia la medesima che usano gli editori di questo libro e che noi accettiamo in pieno: "Tutti i nostri amici, come noi ancora soggetti alle mire e alle minacce dell'imperialismo, possono trarre da Guerra del popolo, esercito del popolo, ciò che ne traiamo noi: nuove ragioni per credere e per sperare."

Comandante Ernesto "Che" Guevara

L'Avana, 1964


da Vo Nguyen Giap, Guerra del popolo, esercito del popolo, Feltrinelli, 1968

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