6.3.15

La giovane zia Frida (Rossana Rossanda)

...ancora la vedo mentre dà l'ultima occhiata alla gran tavola preparata all'ammiragliato - l'abito di seta scivolato sui fianchi e un'alta fascia dorata sui capelli - e lo zio si affaccia in alta uniforme. Fu questione d'un certo servizio di Boemia, lui chiedeva perché non era in tavola. Perché mancava un pezzo. Come, mancava? S'era rotto. Chi l'aveva rotto? Succede, eludeva nobilmente la zia, continuando l'ispezione. Tuoni e fulmini di lui, esasperato da quella calma. Finché lei, tranquilla, sollevò una brocca di cristallo, la tenne alta un attimo e la lasciò cadere sul pavimento. «Adesso, - aggiunse quella donna filosofica, - hai di che gridare». Scena ammirevole, mai scordata. Lo zio divenne blu e uscì, penso, per non compiere gesti irreparabili.


Da La ragazza del secolo scorso, Einaudi 2005

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