...ancora la vedo mentre dà l'ultima
occhiata alla gran tavola preparata all'ammiragliato - l'abito di
seta scivolato sui fianchi e un'alta fascia dorata sui capelli - e lo
zio si affaccia in alta uniforme. Fu questione d'un certo servizio di
Boemia, lui chiedeva perché non era in tavola. Perché mancava un
pezzo. Come, mancava? S'era rotto. Chi l'aveva rotto? Succede,
eludeva nobilmente la zia, continuando l'ispezione. Tuoni e fulmini
di lui, esasperato da quella calma. Finché lei, tranquilla, sollevò
una brocca di cristallo, la tenne alta un attimo e la lasciò cadere
sul pavimento. «Adesso, - aggiunse quella donna filosofica, - hai di
che gridare». Scena ammirevole, mai scordata. Lo zio divenne blu e
uscì, penso, per non compiere gesti irreparabili.
Da La ragazza del secolo scorso,
Einaudi 2005
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