A gennaio, per “Il Ponte Editore”, è uscito il primo volume
della collana “Classici”. Il libro raccoglie per la cura di
Lanfranco Binni due operette di Paul Lafargue, Il diritto all'ozio
e La religione del Capitale. L'autore è noto
soprattutto come genero di Karl Marx, ma fu figura notevole, in
proprio, del movimento socialista dell'ultimo Ottocento. Nel secondo
dei due pamphlet, la lettura dei quali vivamente consiglio,
c'è – a mo' di appendice, una sorta di parodia delle principali
preghiere cristiane. Questo Credo oltre che pungente mi pare
attualissimo. (S.L.L.)
Credo nel
Capitale che governa la materia e lo spirito;
Credo
nel Profitto, suo figlio assolutamente legittimo, e nel Credito, lo
Spirito Santo che procede da lui, insieme a lui adorato;
Credo nell'Oro e
nell'Argento che, torturati nella Zecca, fusi nel crogiolo e coniati
al bilanciere, ricompaiono nel mondo come Moneta legale e, ritenuti
troppo pesanti, dopo aver circolato per tutta la terra, scendono nei
sotterranei della Banca per resuscitare in forma di Carta-moneta;
Credo nella Rendita del
cinque per cento, ma anche del quattro e del tre per cento, e
all'autentica Quotazione dei valori;
Credo nel Grande Libro
del Debito pubblico, che garantisce il Capitale dai rischi del
commercio, dell'industria e dell'usura;
Credo nella Proprietà
privata, frutto del lavoro altrui, e nella sua durata fino alla fine
dei secoli;
Credo nella necessità
della Miseria, che fornisce salariati ed è la madre del superlavoro;
Credo nell'Eternità del
Salariato che libera il lavoratore dalle preoccupazioni della
proprietà;
Credo nel Prolungamento
della giornata di lavoro e nella Riduzione dei salari, e anche nella
Falsificazione dei prodotti;
Credo nel dogma sacro
«COMPRARE A BASSO PREZZO E VENDERE CARO», e credo ugualmente nei
principi eterni della nostra santissima Chiesa, l'Economia politica
ufficiale.
Amen.
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