Se il concetto di
«intellettuale organico» significa - e ha significato - che
l'intellettuale è «organico» rispetto a un partito politico,
allora io sono l'intellettuale più «disorganico» o «anorganico»
che possa esistere. Comunque, sono definizioni - organico,
disorganico, inorganico - che mi irritano profondamente. Mi fanno
pensare al concime. Al concime organico. E di sicuro il problema può
essere riassunto da quest'analogia: l'intellettuale organico è una
specie di concime per la pianta politica. Al limite, preferisco
essere la pianta piuttosto che il concime che la fa crescere.
da La Sicilia come metafora. Intervista di Marcelle Padovani, Mondadori, 1979
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