24.6.18

"C'è un fungo in Paradiso". Sciamanesimo, religioni, mitologia, droghe. Intervista a Carl. P. Ruck (Massimo De Feo)


Questa intervista con Carl P. Ruck è stata realizzata a fine agosto nel bel castello di Corigliano d’Otranto, nel Salento, dove la Sissc (Società Italiana per lo Studio degli Stati di Coscienza) ha organizzato il convegno di tre giorni «Elogio della trance - cultura, droghe e danza». Per meglio intendere le parole del professor Ruck è utile premettere alcuni fatti esposti nel suo libro The Apples of Apollo, scritto col suo compagno Blaise Daniel Staples (morto improvvisamente il 25 dicembre scorso) e Clark Heinrich.
Il libro, frutto di una profonda conoscenza della materia, e ricco di note e citazioni da autori antichi, racconta come il cristianesimo si sia evoluto nel contesto di culti magici, di guarigione, sciamanici, dei Misteri iniziatici giudaici ed ellenistici. Il che implica inevitabilmente una etno-farmacologia sacra, con tradizioni che risalgono a epoche ancora precedenti del mondo antico, dove centrale era il ruolo di un fungo, l’amanita muscaria (col cappello rosso a macchie bianche, il fungo che mangia Alice nel paese delle meraviglie) assunto come un sacramento in grado di mettere in comunicazione con la divinità. Una tradizione questa la cui origine si perde nella indimenticabile notte dei tempi e che ha permeato le più diverse culture tanto in profondità da essere alla fine diventata quasi invisibile.
Lo sciamano Apollonio di Tiana, contemporaneo di Gesù, e come Gesù in odore di divinità, viaggiò fino in India e qui i brahmani lo battezzarono con il sacramento della religione vedica, il soma, ovvero ramanita muscaria. Anche se probabilmente non fù il primo, Apollonio riportò queste conoscenze in Egitto e nei paesi del Mediterraneo. È stato dai culti di guarigione e battesimali della Giudea e dell’Egitto, come i Therapeutai e gli Esseni, che il cristianesimo è sorto, perpetuando sacramenti etnobotanici che risalivano ai tempi di Mosè, nella cui storia molti elementi rimandano al fungo magico, dalla manna al rovo ardente da cui scaturisce la voce di dio. Nelle persecuzioni contro i primi cristiani pesarono anche i sospetti sulla loro comunione eucaristica. Questi riti furono presto cancellati dalla chiesa di Roma, ma continuarono a essere praticati da varie sette gnostiche, si propagarono e sopravvissero quasi sino a tempi moderni influenzando 1’alchimia, nascondendosi nel Sacro Graal come nella lampada di Aladino, senza dimenticare Babbo Natale.
Due parole sul fungo magico: le renne ne vanno matte, e dopo averne mangiato a più non posso si precipitano a leccare l'eba dove il gregge ha urinato: Filtrata dal fegato, la droga passa nell’urina depurata delle sostanze tossiche, con potenza psicoattiva accresciuta, acquisendo un color oro e un soave profumo. Lo stesso processo avviene nel passaggio del fungo nel corpo umano, come ben sanno gli sciamani siberiani e i loro discepoli pronti a bere e a volare. Il cappello dell’amanita muscaria, essiccato, prende la consistenza e l’aspetto di un disco metallico d’oro, che immerso nell’acqua e spremuto produce un liquido - psicoattivo - rosso sangue. A piena maturazione il cappello dell’amanita muscaria si volge verso l’alto a formare un calice, con il rosso che finisce all’interno, come una coppa colma di sangue. Conservato nel miele il fungo lo rende psicoattivo. Era questo il nettare degli dei, spiega la sciamana Diotima a Socrate. L’ambrosia è la versione greca di quello che gli ariani chiamavano soma e gli indoiraniani haoma. È questa l’identità originale della pianta magica che cresceva nei giardini del paradiso.
Stabilito il nesso tra l’agarico muscario e il pene, si chiede Ruck, forse dovremmo riesaminare in una nuova prospettiva tutte le amputazioni di peni divini - o si trattava di raccolti? - vedi Crono che con un falcetto recide i genitali del padre Urano. Per inciso si dice che Orione fosse nato dalla pelle di un bue su cui avevano fatto pipì Zeus, Poseidone e Hermes, e il suo nome deriva da quell’atto, «ourein» in greco (come attestano Ovidio, Nonno e Virgilio).
L’ordine degli Antoniti dell’ospedale di Isenheim, in Germania, era specializzato nella cura del «fuoco di Sant’Antonio», ovvero l’ergotismo, un delirio a volte mortale provocato dall’Ergot, un fungo parassita dalla struttura simile all’Lsd, solubile in acqua e responsabile nel medioevo di intossicazioni di massa attraverso il pane contaminato. Probabilmente era questa la sostanza psicoattiva - debitamente trattata - presente nel Kykeon bevuto dagli iniziati nei Misteri di Eleusi.

Professor Ruck qualche dato biografico...
Ho quasi 70 anni, sono un po’ italiano, i nonni di mia madre venivano da qualche parte a sud di Napoli. Sono nato nel Connecticut ma vivo a Boston. Insegno all’università di Boston, sto là dal 1965, nel dipartimento di studi classici e le mie lezioni hanno a che fare con la mitologia e il linguaggio, mitologia classica, egiziana... recentemente ho scritto due libri, sulla lingua latina e greca. Ho scritto diverse cose... ma continuo a tornare sull’etnobiologia e la religione, la religione greco cristiana in Europa, le varie forme che ha assunto-tutti sanno che il cristianesimo, in particolare il cattolicesimo, ha assimilato tradizioni precristiane, distruggendo le antiche divinità. Il patriarcato dominante nella chiesa di Roma ha distrutto il potere del femminile, e questo spiega anche perché non ci sono donne-prete. Ma non lo ha distrutto veramente, perché la vergine Maria è la divinità femminile, e ogni cattolico sente di avere un particolare rapporto con quella vergine. La religione reale ha a che fare con la vergine e suo figlio, non certo con il dio padre. Il cristianesimo ha rimpiazzato le vecchie religioni dell’Europa. Una delle principali religioni rimpiazzate, come il cristianesimo non era autoctona, e veniva dall’oriente, dalla Persia, dove in seguito è stata rimpiazzata dalla religione mussulmana, ma non dovunque, in qualche parte ancora resiste. Il loro dio si chiama Mitra ed è una religione molto importante, fu il culto dominante nell’impero romano, insieme a vari culti pagani, egiziani e tradizioni classiche. La grande religione che teneva insieme l’impero romano era quella di Mitra, che divenne poi una religione per iniziati, solo uomini, e praticamente chiunque avesse una qualche importanza nel governo, dagli imperatori ai burocrati, e soprattutto i militari, erano tutti iniziati attraverso l’assunzione di un sacramento, che con molta probabilità era un fungo, ma usavano anche altre cose... Il primo imperatore a essere iniziato fu Nerone, e uno dei Magi, come quelli che fecero visita a Gesù bambino - molti non si rendono conto che questi «maghi» sono gli shah persiani, i gran sacerdoti del rituale dell’haoma, l’equivalente del soma dei brahmani in India - uno dei leader dei Magi dunque iniziò Nerone nel 67 a.C. Il mitraismo era una delle principali minacce alla supremazia dei cristiani, in quanto le due religioni erano veramente simili. Quindi quando i cristiani costruirono le loro chiese, le edificarono sopra i vecchi santuari che dissacrarono, usando probabilmente le stesse pietre delle chiese precedenti.

Che lingua insegna?
Greco antico

A cosa sta lavorando ora?
A un libro che prende le mosse dal Baccanale degli Andrii di Tiziano, un bel quadro commissionato da Alfonso I di Ferrara, una persona molto in alto nella gerarchia della chiesa. La sua seconda moglie fu Lucrezia Borgia, figlia illegittima del papa, insieme ebbero un figlio che era talmente importante da essere fatto vescovo all’età di 2 anni, e cardinale a 12. Per impedirgli di salire ancora più in alto lo misero a carico della famiglia d’Este, che a quell’epoca era in un monastero, e così per ammazzare il tempo creò i giardini della Villa d’Este a Tivoli... Alfonso I commissionò a Tiziano di decorare una serie di stanze, tra cui la sua stanza da letto, e negli affreschi alcune scene ritraggono delle orge. La pittura di Tiziano è molto interessante, è arte rinascimentale molto sofisticata, in cui confluisce ogni sorta di conoscenza. E così attraverso di essa si scopre che c’era gente che beveva l’urina di Dio, qualcosa di cui parlo nel mio libro anche a proposito dei dipinti che sormontano l’altare della chiesa dell’ospedale di Sant’Antonio a Isenheim, in Germania. È la sacra urina del bambin Gesù, il sacramento supremo, e ha a che fare con le tossine del fungo magico che passano nell’urina, un modo migliore per «inebriarsi».

Quale evidenza vi è dell'uso di piante enteogene nelle antiche religioni?
L’ho creato io il termine «enteogeno», poi molti se ne sono appropriati. Il principale tipo di comunione di questo genere caratterizza lo sciamanesimo. In origine questo termine veniva usato solo per designare culti della Siberia, in quanto si ignorava che in effetti lo sciamanesimo è un fenomeno mondiale. La grande autorità in materia era Mircea Eliade. Ha scritto un gran libro Lo sciamanesimo e le tecniche dell’estasi, ma decise che l’uso di droghe non era una caratteristica originale dello sciamanesimo, ma solo della sua fase decadente. Anche se le stesse evidenze da lui raccolte indicavano il contrario, sostenne questa tesi in quanto insegnava negli anni ‘60, mentre la generazione hippie si faceva di droghe, e questo influì sul suo giudizio. Verso la fine della sua vita era forse pronto a rivedere la sua opinione, ma incalzato sull’argomento in una intervista, sei mesi prima che morisse, alla fine sbottò irritato: «Il fatto è che a me non piacciono tutte queste droghe!».

Nel suo libro «The Apples of Apollo: Pagan and Christian Mysteries of thè Eudiarist» parla di come il fungo allucinogeno amanita muscaria sia alla base di tante storie mitologiche, compresa quella di Giasone alla ricerca del vello d'oro. A scuola raccontano una storia un po' diversa—
La storia di Giasone e del vello d’oro è una versione mitizzata della ricerca sciamanica, con l’eroe che deve sempre confrontarsi con qualche mostro o impossessarsi di qualche oggetto magico. Giasone, aiutato da Medea, coglie il vello d’oro che pende da una quercia in un giardino dove c’è un serpente a proteggere il vello, come racconta Apollonio. Prometeo ruba il fuoco agli dei e lo nasconde in un «nartex», un cestino, etimologicamente un «contenitore di droghe». Più aumentano le nostre conoscenze su certe culture, più difficile diventa negare che le droghe sono state parte essenziale delle esperienze religiose.

Hai mai mangiato dell'amanita muscaria?
No, mai.

Altri tipi di fungo?
Ho un’esperienza in materia piuttosto limitata. In quanto studioso...ci sono grandi pregiudizi...co-me ha detto Gordon Wasson: «Se non ne hai mai fatto esperienza, non puoi capire di che si tratta, ma se l’hai fatta allora sei screditato e giudicato non obiettivo». Ho provato qualche fungo, del mescal, del peyote, ma molto poco...

Sta scrivendo un nuovo libro?
Sì, si intitola The Hidden World, indaga sulla sopravvivenza di temi sciamanici nelle favole europee, come Biancaneve o La Bella addormentata, che rimandano ad antiche saghe nordiche, a poemi epici mesopotamici, alle tragedie e alle commedie del teatro di Dioniso.

E l'urina che c'entra con il cristianesimo?
Nell'affresco dell’altare della chiesa dell’ospedale di San’Antonio a Isenheim, in Alsazia, realizzato da Matthias Griinewald tra il 1512 e il 1516, ci sono tre livelli, e nel terzo si arriva alla conoscenza più segreta. È un polittico con in tutto 9 dipinti. In quello che raffugura Sant’Antonio c’è il fungo, e non a caso lui è il patrono dei raccoglitori di funghi. In un altro in mezzo si vede il coro, con l’orchestra celeste da una parte, mentre dall’altra c’è la vergine col bambino. La scena è strana, gli angeli hanno aureole e stranissime penne di pavone. Più su c’è un’altra vergine, così ci sono due vergini, una col bambino, e la più piccola con una corona di fiamme sulla testa, il fuoco di Sant’Antonio. La sua testa è in fiamme... è in uno stato estatico, alza la mano in un gesto di benedizione, e quello che sta benedicendo è là sotto: una vasca e in essa un pannolino per bambini. Puoi immaginare cosa può significare per la chiesa un pannolino di Gesù bambino, è un oggetto veramente sacro e da preservare. Di fronte alla vasca c’è qualcosa che sembra una grossa tazza di caffè, ma non è una tazza di caffè, è un vaso da notte. È ovviamente per la pipì del bambino, e con la vergine che benedice c’è un vaso alchemico di cristallo con la pipì del bambino. Si può rintracciare quella coppa nei disegni alchemici. Un modo nel quale l’antica scienza si conserva in significati nascosti. Gli alchimisti non dicevano mai chiaramente quello che intendevano dire, preferivano dire qualcosa di talmente «oltraggioso» da risultare incredibile. Cercavano una pietra speciale che fosse plasmabile, che si potesse bere, una bevanda che producesse oro, molti hanno pensato che cercassero di fare del vero oro, ma quello che inseguivano era Brahmani, un oro spirituale. Dicevano che è qualcosa di molto comune, lo puoi trovare dappertutto, persino nella pipì. Lo hanno detto anche chiaro e tondo: la pietra filosofale è pipì. Naturalmente nessuno ci crede. Il punto è dire qualcosa che nessuno può capire se non conosce il segreto. Come Matthias Griinewald e il suo patrono siano venuti a conoscenza di questo segreto è spiegabile considerando che erano addentro alla tradizione alchemica. Penso che i monaci applicassero quel sacramento anche come un unguento, come oggi i cerotti di nicotina. Amministravano droghe attraverso la pelle. Nella Bibbia c’è una pianta che i traduttori chiamano «canna fragrante», per il suo profumo. La usavano per fare un unguento usato nell’ordinazione dei preti, e ne impregnavano il tabernacolo. Questo era uno spazio piuttosto angusto. Chi vi entrava vedeva Dio. Solo i preti potevano entrare, e il posto era ovviamente fragrante. Ma canna fragrante in ebraico è «cannabis». Lo studio della cannabis nell’antichità è complicato dal fatto che ha sempre avuto molti nomi segreti...

Che reazione ha avuto il tuo libro negli Stati Uniti?
È stato del tutto ignorato. È la forma migliore di censura.


“alias – il manifesto”, 7 gennaio 2006

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