Beppe Viola con Enzo Jannacci |
A Jannacci si deve anche
la più significativa canzone «operaia» dell'intera musica leggera
italiana (unitamente a quel suo rovesciamento speculare rappresentato
dall'efferata Chi non lavora non fa l'amore): ovvero
Vincenzina e la fabbrica. La canzone, scritta con Beppe Viola,
è parte della colonna sonora del film di Mario Monicelli, Romanzo
popolare (1974), e in pochi versi dice meglio di mille altre
composizioni simili, magari di origine «militante», come può
essere percepita la produzione industriale e la sua natura alienante.
Senza che, ben inteso, una sola parola di quei versi suoni
didascalica o pedante. La canzone è un piccolo capolavoro: la
musica, il testo, l'interpretazione costituiscono un prodotto
coerente e, grazie alla voce di Jannacci, struggente. Pochi versi,
ripeto, ma dove si realizza anche un'impresa raramente riuscita: un
passaggio irresistibilmente comico che risulta tale proprio perché
contraddice la malinconia che le parole sembrano dire: «Zero a zero
anche ieri 'sto Milan qui, / 'sto Rivera che ormai non mi segna più.
/ Che tristezza, il padrone non c'ha neanche 'sti problemi qua».
Francamente fantastico. (E si ricordi anche che il termine «padrone»,
così sgraziato e inattuale, ricorre spesso nelle canzoni di
Jannacci.)
da La musica è leggera, Il Saggiatore 2012
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