Soli, nel pianto tuo della mattina,
l’erba, il silenzio, il muovere
dell’ombra,
e gli steli del vento. Il tuo sollievo
è di vederti calma nell’attesa
ch’io giunga da lontano, il tuo
riposo
è la speranza d’incontrarci a sera
per caso in un inverno.
Lasciarti per sparire,
per essere il tuo cielo dove guardi
senza rimorsi, avere il tuo rimpianto,
la tua memoria, le tue mani vuote…
Forse è più dolce piangermi che
avermi.
da Poesie d’amore (1960-1972), in Tutte le poesie”, Mondadori 2005
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