L'articolo su
“micropolis” che annuncia il ritorno delle “Cronache
giubilari”. E' stato scritto il 19 ottobre, prima dello scandalo
dei dossier e dell'uscita dei sue libri “satanici” sugli affari
della Chiesa cattolica. Di questo e d'altro si dirà conto nel
prossimo numero del mensile umbro, in edicola con “il manifesto”
venerdì 27 ottobre. (S.L.L.)
Fisichella presenta il logo del Giubileo 2016. Ce la farà stavolta a diventare Cardinale? |
Il “giornalino” del
18 ottobre ha sparato in prima pagina il titolo Chiesa, aria di
rivoluzione sopra l'immancabile foto del Papa cattolico che
sorride e benedice. L'enfasi che vi
si legge non è, in verità, caratteristica solo del foglio umbro, ma
anche del personaggio notiziato, che - come quell'altro - annuncia
una rottamazione al giorno per garantirsi una preponderanza
mediatica: fa impressione udire un Papa che al Sinodo dichiara
necessaria una “conversione del Papato”: “Il Papa, non sta, da
solo, al di sopra della Chiesa, ma dentro di essa, battezzato tra i
battezzati, e dentro il collegio episcopale, come vescovo tra i
vescovi”.
Per
riportare alle giuste dimensioni la “rivoluzione” di Bergoglio
basta comunque leggere “Avvenire”, il quotidiano dei vescovi. Il
titolo sul discorso programmatico è assai meno incendiario: Il
Papa alla Chiesa: io garante di unità;
si parla di
“decentralizzazione”, di “Conferenze episcopali che decidono di
più”: si tratterebbe, insomma, di una autonomia octroyée,
concessa dall'alto, in una sorta
di “monarchia federalista” che fa pensare a Maurras, il capo
della Action Française.
Nell'interpretazione
delle mosse papali mi pare dirimente la scelta di un Giubileo
straordinario, piuttosto che di un Concilio. Tuttora il Concilio
Vaticano II, che rivelò la grande varietà di posizioni dottrinali e
pratiche interne alla Chiesa che si pretende universale, viene
vissuto in Curia come un incubo da esorcizzare, come una Babele; e
Bergoglio si adegua, sicché, tra i papi novecenteschi, guarda più a
Wojtila che a Roncalli. Non è un caso che in preparazione del
Giubileo si recuperino figure di dignitari che con Ratzinger
sembravano cadute in disgrazia: come mons. Fisichella, che aveva e
conserva eccellenti “entrature”, a cui si affida il compito di
guida organizzativa.
Sul
significato generale del Giubileo e sui risvolti politici e
finanziari non mancherà occasione per riflettere: apriremo su
“micropolis” un osservatorio che metta insieme cose umbre e cose
romane. Per intanto giova ricordare che in Umbria la Conferenza
episcopale di agosto ha indicato i due poli regionali del Giubileo:
la Porziuncola di Santa Maria degli Angeli in Assisi e il Santuario
dell'Amore Misericordioso a Collevalenza. È difficile non collegare
la scelta della Porziuncola alle disavventure dei suoi
amministratori, con ingenti capitali bloccati in Svizzera per i
perigliosi legami con riciclatori. Ci sono già state sostituzioni
con lo scopo dichiarato di far pulizia, ora si vuol favorire un
afflusso di pellegrini che possa in parte ristorare delle perdite
l'Ordine francescano coinvolto, quello dei Frati minori cappuccini.
Una
nuova conferenza episcopale umbra in settembre si è incontrata con i
prefetti per la preparazione dell'Anno Santo. Non sono mancate
nell'occasione felicitazioni per il vescovo emerito di Terni Paglia,
che esce indenne dalle indagini giudiziarie sull'acquisto di un
castello (ma non lascia la diocesi umbra indenne dagli effetti delle
sue dilapidazioni). Anche Paglia, fondatore e ispiratore della
Comunità di Sant'Egidio, pare tra i ripescati dal nuovo pontefice.
In prima fila nell'organizzare le manifestazioni papaline di questi
giorni sulla famiglia, ha contribuito alla liquidazione di Marino,
giudicato inaffidabile dalla Curia. In una trasmissione radio da lui
curata un finto Matteo Renzi gli ha chiesto un commento alle
dichiarazioni del Papa contro il sindaco di Roma: Paglia ha
approfittato dell'assist per riversare sull'inquilino del Campidoglio
un cocktail di untuoso e di acido. La finta gaffe sembra però aver
giovato alle quotazioni del gerarca ciociaro: non escludo qualche
incursione in Umbria nell'anno giubilare.
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