Eleanor Roosevelt e Lorena Hickok |
Non ci si lasci fuorviare
dall'aggettivo «omosessuali» del sottotitolo, ma si rifletta sulla
forza creatrice della passione: questa raccolta di sintetiche
biografie di grandi coppie del Novecento (Liberi di Amare. Grandi
passioni omosessuali, Rizzoli, 2006) della giornalista Laura
Laurenzi (già autrice tra l'altro di studi su passioni e infedeltà)
ci ricorda ancora una volta come il secolo scorso abbia stigmatizzato
chi ha avuto il coraggio - o la possibilità - di vivere fino in
fondo la propria inclinazione, chi più chi meno, omoerotica.
Arthur Rimbaud,
Marguerite Yourcenar, Federico Garcia Lorca, Greta Garbo, Eleanor
Roosevelt, Pier Paolo Pasolini, Rudolf Nureyev, Gianni Versace, Elton
John e i loro amori più significativi sono raccontati da Laurenzi
con pietas e rispetto: l'attenzione del lettore viene portata
sul sentimento - e sulle sue estreme conseguenze - più che sul sesso
dei soggetti che lo hanno agito. D’altronde, in questa nostra
società sempre più orientata verso l'approvazione dei pacs e dei
matrimoni gay, così ben rappresentata dal regista spagnolo Pedro
Almodóvar, che si autodefinisce "pansessuale", nel senso
che gli piace «qualunque tipo di sesso, compresi quelli che devono
ancora essere inventati», a chi importerà, tra pochi anni, dei
gusti sessuali dei protagonisti di queste storie?
Eppure, prima di arrivare
alla giocosità di Almodóvar la strada è stata - per molti lo è
ancora - lunga e sofferta. Ma, suggerisce l’autrice, queste
personalità sarebbero state altrettanto straordinarie se non
avessero vissuto fino in fondo la Passione?
«I biografi di Rimbaud
concordano nel ritenere che il poeta non fosse deliberatamente e
pienamente omosessuale e che proprio per questo si sia macerato nei
sensi di colpa di una relazione che tuttavia coincise con i picchi
più alti della sua spettacolare furia creativa». Già, Arthur
Rimbaud e Paul Verlaine. Una relazione che diventerà «un labirinto
di perdizione, un gorgo di contraddizioni, umiliazioni, sensi di
colpa». Dopo, Rimbaud scriverà Una stagione all'inferno.
Marguerite Yourcenar
diventerà, nel corso di una storia con la professoressa americana
Grace Frick durata quarant’anni, l’autore delle Memorie di
Adriano. «Grace diventa (...) la sua assistente a tempo pieno,
oltre che la sua unica traduttrice in inglese. L'ha aiutata
finanziariamente, l'ha presentata agli editori, l'ha introdotta
nell’ambiente letterario americano e ora ha pieni poteri: Grace
sceglie, commenta, critica, redige, cataloga, controlla, archivia».
Quando era già famoso
sia per la sua bravura che per la sua scelta, nel 1961, di non
rimpatriare in Russia, Rudolf Nureyev volle conoscere il grande
ballerino danese Erik Bruhn, «il principe dei principi», l'unico da
cui avesse «qualcosa da imparare». (...) «A presentarli è
un'amica comune, una ex di Erik Bruhn che ora è l’amante di
Rudolf, la prima ballerina americana Maria Tallchief. Anche Erik
Bruhn è bisessuale. Tutti, in misura diversa, lo sono, a suo
avviso». (...) «La venerazione di Rudolf si appanna man mano che
l'allievo supera il maestro in fama, in gloria, in ricchezza, anche
se mai nella tecnica». Nel 1962, l'anno successivo al loro incontro,
Nureyev danzò per la prima - leggendaria - volta con colei che
sarebbe stata per settecento volte la sua insostituibile partner:
Margot Fonteyne. Dopo Erik Bruhn, Nureyev venne «presto paragonato,
per le manifestazioni di fanatismo di cui fu oggetto, a Maria
Callas».
Quando Lorena Hickock,
«una delle giomaliste più conosciute d'America», conobbe la futura
first lady Eleanor Roosevelt, per la quale rinuncerà a tutto,
e alla quale insegnerà a "scrivere" e a "parlare"
facendola diventare una tra le donne più popolari al mondo, non sa
ancora quanta abnegazione, quante rinunce le costerà questo amore di
tutta una vita.
Come in tutte le coppie
composte da personalità eccezionali, il sodalizio lavorativo supera
quello affettivo, perché si parla la stessa lingua, si comprendono,
si fanno le stesse cose: capita che uno dei due riconosca, scopra e
alimenti il genio dell'altro e l'allievo superi, annientandolo, il
maestro. Poco importa se il sesso di appartenenza è lo stesso, il
meccanismo - spietato ma inarrestabile -non cambia.
“Tuttolibri La Stampa”,
10 giugno 2006
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