Quando una donna chiede macedonia
per due, perfeziona il peccato originale.
Nelle borsette delle donne
c'entra tutto, ma non vogliono mai portarci nulla.
Quando la donna si liscia molto
le calze sembra che stia per prendere il volo.
La donna si pulisce con un
fazzolettino piccolissimo i grandi dolori e i grandi raffreddori.
Si ha paura, di notte, a guardare
le donne ferme agli angoli delle strade; temiamo d'incontrare non si sa quale
donna che avremmo potuto amare, quella che probabilmente cerchiamo, quella che
ha finto, forse, d'essere morta.
Era di quelle donne che non
smettono mai di chiudere rubinetti.
L'incanto della donna distesa
sulla sabbia è che sembra una statua mezzo dissotterrata.
Quando una donna si toglie una
calza sembra che voglia guardarsi una ferita.
Quando si toglie i guanti, la
donna sembra che stia per fare la confidenza più preziosa della sua vita, ma
non la fa.
La donna crudele si riconosce dal
modo di spegnere il mozzicone nel portacenere.
La donna senza calze fa più
paura, perché le sue gambe folli sono senza camicia di forza.
Il brutto delle vedove è che si
mettono a usare l'ombrello del defunto marito.
Laura continua a uscire da messa
bella e giovane tutte le domeniche. Chi è scomparso è il Petrarca.
Le romantiche si toccano un
ricciolo come se parlassero al telefono con se stesse.
La donna guarda l'elefante come
se volesse stirarlo.
Donne, libri, astri e animali, Biblioteca del Vascello, Roma, 1993
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