Il papa argentino ha fatto cardinale il vescovo
di Perugia e Città della Pieve, Bassetti. Dovendo fare un articolo per
“micropolis” avevo pensato di ascoltarne l’omelia domenicale, onde riferirne e commentarla. Ma ho fallito nel mio disegno.
Il Bassetti - oramai porporato - s'è defilato dall'ordinaria celebrazione. In cattedrale
diceva messa l'ausiliare, dalla cui omelia non mi aspettavo granché, anche se
speravo in qualche commento sulla nomina.
E invece, fino alla spiegazione
dei testi biblici (un brano da Isaia, un pezzetto della Lettera ai Corinti,
Giovanni Evangelista sul Battista e sul suo enfatico saluto all'Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo)
niente. Una noia totale. Un brivido solo quando il predicatore ha raccontato dell'angelo sterminatore che ammazzava i primogeniti degli egiziani e salvava
quelli degli ebrei che avevano sacrificato l'agnello e usato il suo sangue come
segno distintivo e talismano.
Non ho retto e sono fuggito via.
Per scrivere l'articolo su
Bassetti cercherò altrove, nel sito dell'Archidiocesi, in quello della Cei,
alla libreria delle Paoline; ho ancora 3 giorni.
La cosa che più mi ha colpito nella messa è
l'uso, moderno se non mi sbaglio, tipico cioè del rito in volgare introdotto dal
Concilio, di dire - dopo le letture bibliche - "parola di
Dio", con una sorta di certificazione di provenienza. Mi ha ricordato la pubblicità
televisiva di un intermediatore immobiliare che, dopo aver fatto solenni
promesse su vendite e acquisti di appartamenti e villini, conclude dicendo
"parola di Roberto Carlino". Mio zio Umberto, una volta, commentò: "Ma chi è codesto Roberto Carlino? Perché mai dovremmo fidarci di lui?".
P.S.
A proposito. Cercandone
l’immagine in rete ho scoperto che il Carlino ha al suo attivo ruoli e
appannaggi politici. Deputato. Consigliere regionale nel Lazio di Fiorito e di
Polverini. Eletto nell’Udc. Non so dire se questo ne aumenti la credibilità.
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