Antonio Devicienti cura e
alimenta un sito dal nome suggestivo: quella Via Lepsius, che
fu domicilio e indirizzo di Costantino Kavafis, ad Alessandria. Non
dice quasi nulla di sé nella presentazione, vuole essere giudicato
per ciò che scrive o sceglie; ma da alcuni post si capisce che
insegna lettere classiche. Questo brevissimo testo mi pare da
diffondere, per il suo valore etico. Gli augùri di Antonio ai
ragazzi e alle ragazze che con fatica terribile crescono in questo
tempo infame sono anche i nostri. (S.L.L.)
in dialogo con Ilaria
Seclì, in questo nostro tempo infame.
Contro questo nostro
tempo infame.
Le ragioni dell’acqua
Riflessioni di un
insegnante
mentre si accinge a cominciare la sua lezione:
Si fidano di te. Ti
ascoltano. Come potresti tradirli? Come non guardarli ad uno ad uno
negli occhi? E lo sai bene: là fuori li aspetta il tritacarne
sociale. Molti di loro emigreranno. Si danneranno l’anima per una
laurea ed emigreranno. Intanto seguono lezioni di lingua morta.
Lingua morta? Sanno appassionarsi ai valori del congiuntivo latino e
discutono con animazione sulla resa di un ottativo greco. Lingua
morta? Alcmane li commuove ancora e Lucrezio gli spalanca gli occhi
sul mondo. Inutili conoscenze, vanno dicendo in giro. Ma tu guardali,
guardali bene negli occhi: in questo momento non sono né merce né
clienti. E forse sapranno fare quello che né tu né la tua
generazione sapeste fare: àuguri loro coraggio e felicità,
consapevolezza e rivolta. Loro àuguri la felicità degli atti
gratuiti e degli entusiasmi.
La felicità che da anni
(da secoli?) vanno togliendo alle persone, persuase a rinunciare ai
diritti, gettate in quest’immane tritacarne sociale, vendute,
macellate: come polli allevati in batteria.
Da “Via Lepsius” -
https://vialepsius.wordpress.com/
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