Enzo Costa,
giornalista geniale e “umorista umorale” scomparso qualche mese
fa, il 25 gennaio del 1912 scrisse per Il Lanternino,
la rubrica che curava nell'edizione genovese di “Repubblica”,
una sorta di necrologio dedicato a Edoardo
Sanguineti, quello che qui riprendo per ricordare il maestro. Mi pare
inevitabile aggiungere, come luogo comune, che sono i migliori
eccetera. (S.L.L.)
Il dolce peso della
cultura
Bella,
tenera e somigliante a lui, l’immagine - regalataci dalla moglie
Luciana - di Edoardo Sanguineti che, rientrando nella sua casa
traboccante di libri, nascondeva in borsa l’ennesimo volume
acquistato, per celarlo agli occhi della consorte, preoccupata dal
peso e dallo spazio che aveva e occupava quell’imponente mole di
carta. Un ritratto di scrittore in un interno con tutta l’ossessione,
l’ironia, la passione per la cultura e per la sua compagna che lo
abitavano. Difficile essere degni della sua monumentale eredità.
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