11.4.12

Lega e Pd. Lo stile multiforme del terziario (Mauro Baldrati)

Un paio di giorni fa, nel sito su “La poesia e lo spirito” è comparso con la firma di Mauro Baldrati e il titolo La Fenice spennacchiata, un resoconto dell’ultimo raduno leghista. Si chiude con un riferimento al Pd e al blog di una sua onesta militante, una certa Alicata, che persino ora trova nella Lega Nord un modello da imitare. Le osservazioni di Baldrati appaiono del tutto condivisibili. A me non resta che aggiungere un verso da un epigramma che Franco Fortini dedicò all’illustre omonimo della militante del Pd: Ali, Alicata! (S.L.L.)
Cristiana Alicata
Talvolta seguo il blog interessante di un quadro del Pd (anzi, una quadra, non capisco perché membro, quadro debbano essere unicamente al maschile), Cristiana Alicata, che interpreta bene secondo me il ruolo di una militante sincera spesso indignata per le miserie e le tragedie del suo partito, eppure tiene duro, perché in fondo ci crede, ha fiducia nonostante tutto. E in questo, credo, può insegnare a tutti noi la valenza del classico, ma sempre più difficile “pensare positivo”.
Si chiedeva l’Alicata: ma perché anche il mio partito non fa come la Lega, che pure considero un movimento razzista, omofobo, e fascista? Perché il mio partito non trova il coraggio di buttare fuori davvero le sue mele marce? Perché Lusi, Penati, Tedesco continuano a ricoprire i loro incarichi?
Quello che chiede Cristiana Alicata è una svolta, che non è certamente quella della Lega: questo partito è diverso dal Pd, ha una storia diversa, si è da tempo riconvertito in un movimento populista e demagogico, con caratteristiche inquietanti di “me ne frego”, contano solo i miei interessi, il resto può andare al diavolo.
Il dramma del Pd è la sua riconversione, antica peraltro, nello schieramento liberaldemocratico, nella schizofrenia di un obiettivo capitalista etico, di un patto solido e onesto tra le classi che lavorano insieme per combattere la crisi. Ma quale etica, ma quale patto. La classe dominante vuole fagocitare sempre più pluslavoro, distruggere sempre più diritti, rendere le classi subalterne sempre più schiave e impotenti, attraverso uno smantellamento finale della Costituzione, che proprio su questo patto è stata creata. Non c’è svolta né pulizia nelle dimissioni catartiche dei capri espiatori, non esiste etica “pura” nella Lega e neanche nel Pd, ma solo questioni di stile. Lo stile multiforme del terziario al servizio dei padroni.

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