17.4.12

Ionesco secondo Ionesco. Il teatro della delusione e della derisione

Per la presentazione di un libro di Alberto Bevilacqua, La donna delle meraviglie, la casa editrice Mondadori organizzò nel novembre del 1984 un incontro sul tema del "mistero". Con Bevilacqua ne ragionarono Jorge Luis Borges ed Eugène Ionesco. Il resoconto fu pubblicato da "la Repubbblica". E' da lì che ho tratto la dichiarazione di poetica che qui "posto". (S.L.L.)
Eugène Ionesco
Posso dare il mio contributo con un motto un po' parigino? Secondo me Virgilio è la miglior guida turistica che ci sia mai stata al mondo... Io guardo le cose dal punto di vista del grottesco da quando ho perso ogni contatto col trascendente, col senso della religione e della metafisica. Allora gli uomini mi sono apparsi niente più che marionette. Una volta perduti i rapporti spirituali con la divinità, non potevano certo inventarsi attraverso di essa, ormai staccati da tutto, fuori dal mondo ordinato... Il mio non è tanto un teatro dell'assurdo, quanto il teatro della delusione e della derisione. Prima c'erano il tragico e il comico, e questo ci colmava di speranze: l'uomo si scontrava con delle leggi, perché esistevano delle leggi, delle norme. Ma per l'uomo della delusione, per le marionette della delusione e della derisione, le norme sono annullate. Questo è un mistero, grande.

"la Repubblica", 15 novembre 1984

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