Ernst Bloch |
Su questa difficile terra, alla fine di ogni vita,
come unica certezza totale sta la morte,
la più forte anti-utopia; questa morte individuale
viene ancora sovrastata dalla possibilità di una morte
cosmica, del grande "invano" dell'entropia.
Tanto poco
finora è stata trovata un'erba
contro il sempre minaccioso annientamento
del senso e dell'assolutezza tra tutte le cose
che possiamo fare, che possiamo mutare. E perché mai,
o come mai, sulla via verso il "giusto",
pur illuminata da irriducibile speranza,
ci dà soltanto speranza, non ancora
una fiducia del tutto sicura?
Tutto ciò, però, si trova nel processo,
un processo non ancora riuscito da nessuna parte,
ma parimenti non ancora fallito da nessuna parte,
e che rappresenta perciò un pur tanto laborioso
laboratorium possibilis salutis
[…]
Si dissecchi la mia destra
se mi dimenticherò di te, Gerusalemme.
Experimentum mundi pag. 267, Quiriniana Editrice, 1980. Trad. G. Cunico
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