17.4.12

Savinio critico teatrale. I denti di De Sica

Alberto Savinio curò dal 1937 al 1939 la rubrica Palchetti teatrali per la rivista "Omnibus", diretta da Leo Longanesi. Le cronache dello scrittore, ironiche, bizzarre, immaginose, furono raccolte in volume da Adelphi con il titolo della rubrica nel 1982. Qui riprendo l'incipit della recensione di Aria nuova, una commedia inglese, la cui messa in scena romana ebbe come protagonisti Giuditta Rissone e Vittorio De Sica, allora suo marito nonché attore cinematografico di grande successo. (S.L.L.)
Di Vittorio De Sica, non ci stancheremo mai di ammirare la splendida dentatura. Qual genio maligno ha suggerito a Vittorio De Sica una parte come quella di Riccardo Sones, nella quale c'è così poco da ridere? Il sospetto ci è nato che la dovizia dentaria influisca sfavorevolmente sull'equilibrio della voce. Quella di Vittorio De Sica manca di equilibrio. In una frase di sei parole, le prime tre traversano la chiostra dei denti serbando la propria chiarezza; dopo di che, la voce di De Sica "perde quota", e le parole 4, 5 e 6 muoiono in un incomprensibile sussurro. Nei drammi e nelle commedie che passano sulle nostre scene, noi sappiamo bene che le perle da mandare a memoria non abbondano; comunque, e siano pur scemenze, noi preferiamo udirle chiaramente, non fosse che per non turbare la nostra certezza che sono scemenze vere.

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