20.7.17

“Moesta et errabunda”. Una poesia di Charles Baudelaire (Traduzione S.L.L.)

Una grande e celebre poesia di Baudelaire e una traduzione di cui, senza falsa modestia, sono molto soddisfatto. Mi pare di essere riuscito a rendere la ritmica dell'alessandrino e a restituire, almeno in parte, le vibrazioni musicali del testo francese, senza perdere di vista il significato. (S.L.L.)

Dimmi, Agata, alle volte non fugge via il tuo cuore
lungi dal nero oceano dell’immonda città
incontro a un altro oceano ove la luce esplode
profondo, chiaro, azzurro, come verginità?
Dimmi, Agata, alle volte non fugge via il tuo cuore?

Il mare, il vasto mare consola i nostri affanni!
Quale demone ha dato al mar che roco canta
accompagnato all’organo immenso, aspro dei venti
la funzione sublime di saperci cullare?
Il mare, il vasto mare consola i nostri affanni!

Portami via, vagone! Rapiscimi, fregata!
Lontano! Via! Qui il fango si fa del nostro pianto!
Non è vero che a volte il cuore triste di Agata
dice: “Via dai rimorsi, dal male, dal dolore,
portami via vagone, rapiscimi, fregata!”?

Come tu sei lontano, paradiso odoroso,
dove sotto l’azzurro è tutto gioia e amore,
dove ciò che si ama è degno d’essere amato
e nel puro piacere s’annega il nostro cuore!
Come tu sei lontano, paradiso odoroso!

Ma il verde paradiso degli amori infantili,
le corse, le canzoni, i baci, i mazzolini,
i violini vibranti di là delle colline,
con le brocche di vino, la sera nei boschetti,
- ma il verde paradiso degli amori infantili,

l’innocente paradiso dei piaceri furtivi,
è di già più lontano dell’India o della Cina?
Lo si può richiamare con il pianto e i gridi
e animarlo ancora di una voce argentina,
l’innocente paradiso dei piaceri furtivi?
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MOESTA ET ERRABUNDA

Dis-moi, ton coeur parfois s'envole-t-il, Agathe,
Loin du noir océan de l'immonde cité,
Vers un autre océan où la splendeur éclate,
Bleu, clair, profond, ainsi que la virginité ?
Dis-moi, ton coeur parfois s'envole-t-il, Agathe!

La mer, la vaste mer, console nos labeurs!
Quel démon a doté la mer, rauque chanteuse
Qu'accompagne l'immense orgue des vents grondeurs,
De cette fonction sublime de berceuse?
La mer, la vaste mer, console nos labeurs!

Emporte-moi, wagon! enlève-moi, frégate!
Loin! loin! ici la boue est faite de nos pleurs!
- Est-il vrai que parfois le triste coeur d'Agathe
Dise : Loin des remords, des crimes, des douleurs,
Emporte-moi, wagon, enlève-moi, frégate?

Comme vous êtes loin, paradis parfumé,
Où sous un clair azur tout n'est qu'amour et joie,
Où tout ce que l'on aime est digne d'être aimé,
Où dans la volupté pure le coeur se noie!
Comme vous êtes loin, paradis parfumé!

Mais le vert paradis des amours enfantines,
Les courses, les chansons, les baisers, les bouquets,
Les violons vibrant, derrière les collines,
Avec les brocs (le vins, le soir, dans les bosquets,
Mais le vert paradis des Amours enfantines,

L'innocent paradis, plein de plaisirs furtifs,
Est-il déjà plus loin que l'Inde et que la Chine?
Peut-on le rappeler avec des cris plaintifs,
Et l'animer encor d'une voix argentine,
L'innocent paradis plein de plaisirs furtifs?

da Les fleurs du mal


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