L'imponente
cattedrale di Sant'Agata a Catania nasconde un tesoro di inestimabile
valore, le Terme Achilliane.
Per
la ricchezza d'acqua di cui godeva la città in epoca romana furono
costruiti diversi edifici termali tra i quali ancora visibili i resti
di queste terme. Si estendono sotto il livello calpestabile del Duomo
e della piazza fino a via Garibaldi e vi si accede tramite una porta
posta sul lato destro della facciata della Cattedrale. Nei giorni dei
festeggiamenti agatini, questo splendido esempio dell'arte barocca si
apre agli occhi di tanti turisti e devoti della patrona di Catania,
Sant'Agata, ma non tutti sanno cosa si nasconde sotto l'imponente
edificio.
Quanto
oggi è visitabile, è appena una piccola porzione della sua
estensione. Diversi scavi occasionali hanno fatto ipotizzare il
rinvenimento di tracce dell'impianto in altre parti oltre a quanto
noto, facendo pensare che costituiva l'area oggi occupata dagli
edifici compresi tra le piazze Duomo, Università e San Placido.
Dell'impianto
originale delle Terme Achilliane si conserva una camera centrale il
cui soffitto a crociere è sorretto da quattro pilastri a pianta
quadrangolare. Durante il secolo scorso le terme attraversarono un
periodo di decadenza. Nel 1974 furono chiuse al pubblico perché
considerate insicure. Vennero riaperte dopo un restauro nel 1997 e
nuovamente richiuse per problemi di allagamento. Dopo i lavori di
pavimentazione di piazza Duomo, intervenuti tra il 2004 e il 2006,
nel corso dei quali si è ritenuto di coprire l'impianto con una
poderosa piastra d'acciaio per rinforzare l'impiantito della piazza
stessa, l'edificio termale è stato nuovamente riaperto al pubblico e
utilizzato come sede di eventi.
Il
complesso termale di età romana, nascosto sotto la centralissima
Piazza Duomo è un vero capolavoro nel cuore nevralgico della città.
Anche le origini sono avvolte nel mistero. Non si sa di preciso
quando venne costruito questo edificio, anche se alcuni studi hanno
accertato che le terme esistessero già nel IV secolo, quando la
città etnea era posta sotto il pieno controllo della Roma Imperiale.
Per accedervi basta trovare la breve strettoia sul lato destro della
facciata della Cattedrale di Catania. Alcuni storici, comunque, sono
soliti attribuire la denominazione delle terme al nome del
costruttore, o alla presenza di una statua di Achille che non è però
mai stata ritrovata.
Come
tanti altri siti storici della città anche le Terme Achilliane hanno
dovuto fare i conti con gli eventi naturali verificatisi nella
seconda metà del 1600 che misero in ginocchio tutta la Sicilia
orientale. L'eruzione lavica del 1669 e il terremoto del 1693
ricoprirono totalmente l'area delle terme, che fu successivamente
bonificata nel Settecento per volontà di Ignazio Paternò Castello,
principe di Biscari. L'area termale ha al centro una grande vasca in
marmo.
Sulle
mura delle terme sono ancor oggi visibili numerosi affreschi di epoca
classica raffiguranti scene di vita agreste e motivi di vite, e
proprio quest'ultimo particolare pare che impressionò il pittore
francese Jean Houel che nel Settecento visitò il sito credendo di
trovarsi all'interno del Tempio di Bacco.
Corriere de Mezzogiorno - Corriere della sera, 24 giugno 2018
Corriere de Mezzogiorno - Corriere della sera, 24 giugno 2018
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