Nel cielo più non crepitano gli obici,
i cannonieri accanto ai pezzi riposano.
Smonta ora le tende la fanteria
e lenta sorge la scialba luna.
Sui campi gialli in rosse braghe
restano
francesi inceneriti da polvere e morte
a espiare.
In mezzo accovacciati stanno
gl’infermieri tedeschi.
Più grigio il giorno diviene; più
rosso il sole.
Fumano cucine da campo. I villaggi sono
in fiamme.
Carri giacciono spezzati a bordo
strada.
Accaldati ciclisti oziano ansanti
su uno steccato mezzo bruciato.
E i soldati d’ordinanza già
cavalcano
dal reggimento alla divisione.
da “Incroci”, n. 34-2016,
Traduzione di Claudia Ciardi
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