Nel blog di Arianna Di Genova nel sito del “manifesto” nei giorni scorsi è stata “postato” questo appunto sugli “effetti collaterali” della “guerra umanitaria” in Libia. La prima conseguenza di codesta presunta “protezione dei civili” sono le numerose uccisioni, soprattutto di civili. Insieme si distruggono abitazioni, attività economiche e beni culturali, compresi quelli di eccezionale importanza storica che l’Unesco ha posto sotto la sua protezione. (S.L.L.)
Libia. Leptis Magna. Mercato |
Leptis Magna e le bombe che la polverizzano
di Arianna di Genova
L’arte a rischio. La memoria, le testimonianze delle antiche civiltà che ci hanno consegnato le conoscenze cui attingiamo quotidianamente, la filosofia, l’architettura e il sapere scientifico sono a repentaglio a causa dei conflitti bellici che pullulano nel mondo. A cominciare dalla Libia: dopo l’Egitto, dove alcuni vandali hanno approfittato dei giorni delle rivolte in piazza Tahrir per devastare il museo del Cairo e portare via preziosi reperti, sarcofagi compresi, le ricchezze artistiche e archeologiche di incommensurabile valore in Libia, Yemen, Siria, Afghanistan sono in procinto di collassare. Tanto da indurre l’archeologo Hafed Walda a lanciare un allarme accorato: «E’ un genocidio culturale”. Il suo grido si riferisce al sito archeologico Leptis Magna, tra i più importanti al mondo, patrimonio dell’umanità protetto dall’Unesco. La città romana nacque sulle vestigia di un insediamento fenicio. Nel sito sembra che abbiano trovato riparo gli uomini del colonnello Gheddafi mettendo così a repentaglio la sicurezza del posto. Qui ci sono teatri, anfiteatri, templi, fontane, mosaici, ma rischia di essere polverizzato dalle bombe mirate a centrare il colonnello e il suo rifugio. Leptis Magna venne strappata dai romani ai Cartaginesi durante la terza guerra punica e Tiberio la incorporò dentro la provincia Africa. fu fiorente grazie al commercio marittimo di spezie, schiavi e animali. Essendo la città natale di Settimio Severo, l’imperatore volle abbellirla: Leptis Magna arrivò a competere per ricchezza di monumenti e eleganza con Alessandria.
L’appello va rivolto a tutti gli intellettuali del pianeta affinché si mobilitino per evitare il disastro. Dopo, non si torna più indietro….
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