Amici e compagni si consolano. Dicono: con il loro no a qualunque soluzione della crisi i grillini perdono consensi e i sondaggi li danno in forte discesa. Credo che questa (momentanea) caduta sia messa nel conto. Il loro prestigio risalirà immediatamente quando nascerà un governo dalla convergenza parlamentare Pd-Pdl.... Allora cominceranno le loro scorrerie parlamentari e i sondaggi - ne sono convinti - segnaleranno la loro ascesa travolgente.
Temo che non si sbaglino.
Altro sarebbe il loro atteggiamento se il Pd dichiarasse immediatamente, solennemente e inflessibilmente: "con la destra di Berlusconi né alleanza né convergenza, neanche in caso di estrema emergenza, perché sono loro i responsabili del disastro". In quel caso la paura di un ritorno immediato al voto consiglierebbe ai grillisti una maggiore duttilità.
Invece Grillo e i 5 Stelle si sentono in una botte di ferro. Napolitano, la burocrazia europea, la grande stampa italiana, la grande finanza, gli stessi singoli parlamentari che temono la non rielezione, tutti costoro pressano, consigliano e minacciano perché il Pd si pieghi all'inciucio, comunque esso si chiami: governo istituzionale, tecnico, europeista, di scopo grasso o di scopo napolitano. Credo che riusciranno nell'intento.
Grillo e i suoi forse sono davvero in una botte di ferro. Con un governo di quel tipo sarebbero tempi durissimi per i ceti popolari e il degrado dell'Italia aumenterebbe. Ma sulle ceneri dei partiti (ma anche dei diritti sociali e forse delle libertà repubblicane) brillerebbero le 5 stelle.
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