Perché la Vita Eterna non scappi, appena catturata va subito fissata alla parete con grossi bulloni. Piantata sul muro, ha l’aspetto di una pelliccia di scuro e fluente pelame, simile a una grande vulva o a un formicaio brulicante di insetti.
Una volta imprigionata e immobilizzata, col tempo si abitua ai colori della stanza in cui viene custodita e tende a diventare docile, tanto che la si può liberare dai bulloni. Allora, verso la primavera, la si vedrà riempirsi di infiorescenze multicolori che germoglieranno dal pelame tutte insieme.
Da quel momento la Vita Eterna permane a lungo in fioritura, galleggiando talvolta al centro della stanza, leggiadra come una tenda di tulle rigonfia d’aria. Basta bagnarla ogni tanto con acqua pura e limpida, manifestarle benevolenza, sorriderle un poco. E ogni tanto darle una carezza.
dal sito "Undu Palermo Arti e comunicazione"
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