Georges Sadoul (Nancy, 4
febbraio 1904 – Parigi, 13 ottobre 1967) fu, nel suo tempo, storico
del cinema e critico cinematografico tra i più prestigiosi, autore
fra l'altro di una celebre biografia di Chaplin (Vita di Charlot,
1954), di un monumentale Georges Meliés (1961)
e di una Storia universale del cinema
(1964). Quando morì, nell'autunno del 1967, aveva da poco celebrato
i quarant'anni di militanza nel Partito Comunista Francese. Riprendo
un brano del necrologio scritto per lui da Maria Antonietta
Macciocchi, all'epoca corrispondente a Paridi de “L'Unità”.
(S.L.L.)
Georges Sadoul |
Quello di Sadoul era un
orizzonte senza limiti cui l'impegno politico non aveva mai posto
barriere: egli veniva da lontano, dopo aver vissuto l'avventura
surrealista, quella del Cartello
nel teatro, quella di Picasso, e quella di Sartre.
Ciò che in questo grande
intellettuale affascina è lo spirito sensibile, libero, mai
dogmatico: vero asse morale e intellettuale di un uomo che fuggì in
tale guisa, anche nei periodi più oscuri dello stalinismo, ad ogni
gretta pastoia della mente, ad ogni settarismo. Un intellettuale
senza paraocchi, senza partiti aproristicamente presi e la cui sceita
politica, che è sempre stata in lui rigorosa e salda, non ha mai
significato subordinaz.one mentale, ma costituito al contrario lo
stimolo ad una ricerca più avanzata ed un approfondimento più
tagliente
Sadoul dimostra che la
scelta politica del comunismo — la più avanzata che esista — non
è un credo, una religione cieca, ma rappresenta lo strumento più
agguerrito dell'indagine e della conoscenza. Né la sua combattività
è per questo minore e la sua forza critica meno graffiante: anzi è
proprio quel punto di partenza che conferisce all'intelletto di un
critico marxista le più grandi e pugnaci avventure dell'ingegno.
“l'Unità”, domenica
15 ottobre 1967
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