Umiliato e vessato dal padrone finché
non andai al fronte,
(grazie alla legge sull’arruolamento
di Lord Derby). Morii nell’inferno ‒
(Però lo chiamavano Passchendaele).
Avevo ferite leggere,
e stavo trascinandomi dietro le linee,
quando una granata
esplose proprio sopra la improvvisata
passerella: così caddi
nel fango senza fondo, e resi l’anima
a Dio.
All’ora della predica, mentre il
padrone siede alla sua panca,
gli cade lo sguardo pensoso sul mio
nome a lettere d’oro;
perché, anche se verso il fondo della
lista, ci sono anch’io;
«Alla memoria gloriosa e
imperitura...» è quanto mi spetta.
Due terribili anni in Francia ho
combattuto, per il padrone:
ne ho passate tante che lui neanche
immagina.
Una sola volta a casa in licenza: e poi
il gran salto…
Quale gloria più alta può mai
desiderare un uomo?
traduzione di Giorgio Miglior
Memorial Tablet (Great War)
Squire nagged and bullied till I
went to fight,
(Under Lord Derby’s Scheme). I
died in hell ‒
(They called it Passchendaele). My
wound was slight,
And I was hobbling back; and then a
shell
Burst slick upon the duck-boards: so
I fell
Into the bottomless mud, and lost
the light.
At sermon-time, while Squire is in
his pew,
He gives my gilded name a thoughtful
stare;
For, though low down upon the list,
I’m there;
«In proud and glorious memory»
that’s my due.
Two bleeding years I fought in
France, for Squire:
I suffered anguish that he’s never
guessed.
Once I came home on leave: and then
went west...
What greater glory could a man
desire?
Da “Le reti di Dedalus” - rivista
on line del Sindacato Nazionale Scrittori
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