Il pensiero unico del
tardo capitalismo lascia intendere che si può aumentare a dismisura
il cumulo di rifiuti che ci ammorba e rischia di sommergerci. Ci
fanno capire che "basta differenziare". E non ci spiegano
che non tutto il differenziato è riciclabile o biodegradabile in
tempi rapidi.
Così prendono i classici
due piccioni con una sola fava: continua senza limitazioni la
crescita della robaccia che ci soffoca, degli inutili imballaggi, per
esempio, con profitti di chi la produce, trasporta, distribuisce
ecc.; e si apre il nuovo affare delle immondizie differenziate, con
mastelli e sacchetti da produrre, automezzi da far circolare,
trattamenti vari con risultati mediamente scarsi in termini di difesa
dell'ambiente, ma con utili importanti per le imprese del settore.
L'obiettivo vero di chi
vuole combattere i rischi di catastrofi ambientali dovrebbe invece
essere la RIDUZIONE MASSICCIA DEI RIFIUTI. La differenziazione e il
riciclaggio hanno senso solo se si persegue quest'obiettivo, solo
all'interno di questo obiettivo generale.
Altrimenti sono solo un
affare in più.
Stato fb, 17 luglio 2016
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