Renzi e i sostenitori del
rinnovo "sine die" delle concessioni petrolifere e
metanifere avrebbero potuto e dovuto spiegare le loro ragioni,
illustrare i perché della leggina di proroga fatta in quel modo,
rintuzzare le argomentazioni dei referendari, sia quelle generali che
quelle particolari, e convincere nel pubblico dibattito la
maggioranza dei votanti a votare un "no" all'abrogazione
della legge che hanno voluto.
Invece cercano di
mantenere in vita la legge che hanno voluta accaparrandosi i voti di
tutti quelli che, per una ragione o per l'altra, non vogliono o non
possono votare. Magari è una scelta legale, di sicuro non è una
scelta "leale" e segnala una forte caduta della moralità
politica e dello spirito democratico alla ricerca della vittoria "con
ogni mezzo e ad ogni costo". Peraltro questo "con ogni
mezzo e ad ogni costo", aggirando le leggi, violandone la
sostanza, ricorrendo a tutti i trucchi per "farla franca"
sembra ormai essere la regola per classi dirigenti che hanno perso
ogni autorevolezza, ogni rispetto di se stesse.
Aggirare il principio di maggioranza è come cercare i buchi nelle leggi dello stato per collocare i propri profitti nei "paradisi fiscali". Gli autori di tali comportamenti sanno perfettamente che stanno violando la spirito della democrazia o lo spirito della giustizia, ma bellamente se ne fottono. Furboni, furbastri o furbetti che siano, contribuiscono alla distruzione dello spirito civico, allo sgretolarsi di una repubblica in cui ognuno fa i "cazzi suoi". (stato di fb)
Aggirare il principio di maggioranza è come cercare i buchi nelle leggi dello stato per collocare i propri profitti nei "paradisi fiscali". Gli autori di tali comportamenti sanno perfettamente che stanno violando la spirito della democrazia o lo spirito della giustizia, ma bellamente se ne fottono. Furboni, furbastri o furbetti che siano, contribuiscono alla distruzione dello spirito civico, allo sgretolarsi di una repubblica in cui ognuno fa i "cazzi suoi". (stato di fb)
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