Madeline
Merlini si è occupata di viaggiatori e scrittori inglesi in Italia,
pubblicando tra l’altro il manoscritto inedito del viaggio di C. A.
Hinde in Italia nel 1819 (Slatkine, Ginevra). Nella collana «Invito
alla lettura» dell’editore Mursia sta per uscire il suo volume
dedicato a D. H. Lawrence. (Nota
di “Tuttolibri-La Stampa”)
David Herbert Lawrence con la moglie Frieda in una foto "italiana" degli anni 20 del Novecento |
Il capolavoro di
Lawrence e la figura del guardiacaccia
È ritornata sulla stampa
italiana (vedi ad esempio l’articolo di Laura Lilli sulla
Repubblica del 16 maggio -http://salvatoreloleggio.blogspot.it/2016/04/era-un-bersagliere-il-focoso-amante-di.html ), la leggenda secondo cui l’originale di
Mellors, il guardiacaccia dell’Amante di Lady Chatterley
sarebbe stato il savonese Angelo Ravagli, ufficiale dei bersaglieri,
che affittò la sua casa di Spotorno ai coniugi Lawrence dal novembre
1925 all’aprile del 1926. Già Alberto Bevilacqua nel suo Curioso
delle donne (Mondadori, 1983) riporta un’intervista del 1970
coll’ottantenne Ravagli (diventato chissà perché, Ravigli), in
cui, con una strizzatina d’occhio, il patetico vecchietto insiste:
«Io sono sempre stato bersagliere. In tutto. Capisce cosa intendo?».
A soccorso di tale
leggenda sarebbe intervenuta, secondo la Lilli, la scoperta di
lettere finora sconosciute, scoperta avvenuta in sospetta
concomitanza col trentaduesimo congresso filatelico italiano a
Spotorno del maggio scorso. Tali lettere non risultano pubblicate in
nessuna sede scientifica: comunque sia, anche se tali inediti
esistono (cosa di cui dubitiamo), essi ben poco possono aggiungere a
una storia ampiamente nota.
Spiace infatti
contraddire i sostenitori della tesi del «latin lover»
(bersagliere, per di più), ma Angelo Ravagli non ha nulla a che
vedere con Mellors anche se è certamente cospicuo il ruolo che giocò
nella vita di Frieda Lawrence, che fu sua amante, che egli raggiunse
nel Nuovo Messico nel 1935, e che finalmente sposò nel 1950 (Frieda
morì nel 1956 a settantasette anni). Ma tutto questo è cosa ben
nota e documentata.
Non sappiamo cosa
pensasse Lawrence di Ravagli. L’unico riferimento è in una lettera
a Martin Secker, il suo editore, dove descrive «the Tenente» come
«piuttosto lacrimoso e sconsolato». Se Lawrence avesse voluto
attestare la sua antipatia ne avrebbe potuto fare un ritratto feroce
come fece di Middleton Murry (pure amante di Frieda e più illustre
di Ravagli in diversi racconti come The Border Line, The Last
Laugh ecc. Certamente di un
possibile amante di sua moglie egli non avrebbe fatto un eroe
dell'eroe positivo com'è Mellors.Altrettanto fantasiosa sembra
l'identificazione della capanna del guardiacaccia con la Villa
Bemarda, la casa che Ravagli affittò ai coniugi Lauvence. La casa,
come apprendiamo da una lettera dello scrittore a Middleton Murry,
era una costruzione a quattro piani: qualcosa di molto diverso dalla
capanna di un guardiacaccia dei Midlands.
La scelta del mestiere di
guardiacaccia non è casuale ma ha un preciso significato simbolico.
Durante gli anni dell’infanzia e dell’adolescenza di Lawrence i
boschi che si stendevano oltre la cittadina mineraria di Eastwood
dove nacque furono per lui un santuario: custode del santuario era il
guardiacaccia. Il ragazzo che si spingeva nei boschi per raccogliere
campanule era un «trespasser» (trasgressore) e ne aveva coscienza.
La sua opera è costellata di guardiacaccia e «trespassers».
Infitti nel suo primo romanzo, Il pavone bianco, la voce
profetica è affidata ad un guardiacaccia vedovo di un’aristocratica.
Il suo secondo romanzo s'intitola The Trespasser. Un altro
guardiacaccia compare nel racconto The Shades of Spring mentre
nella novella The Ladybird, la protagonista, modellata su Lady
Cynthia Asquith, amica dello scrittore ammette che avere un amante
guardiacaccia non le spiacerebbe.
Il guardiacaccia ha una
funzione simbolica nell’opera di Lawrence in quanto da una parte ha
un più diretto, immediato contatto con la natura, dall’altra ha
uno speciale rapporto con i « trespassers», cioè tutti quelli che
oltrepassano un limite sia fisico che ideologico e di classe. Inutile
sottolineare la coscienza che Lawrence aveva della sua opera in
questo senso. Se identificazioni possono essere fatte esse riguardano
piuttosto il padre dell’autore in quanto le varie figure del
guardiacaccia rassomigliano a Arthur Lawrence. Il protagonista di The
Shades of Spring si chiama infatti Arthur mentre Mellors è quasi
un anagramma di Morel, padre del protagonista nell’autobiografico
Figli e Amanti.
Lawrence, inoltre, attese
a ben tre stesure dell’Amante di Lady Chatterley. Nella
prima e seconda stesura il guardiacaccia si chiama Parkin. Il nome e
soprattutto il modo di esprimersi ne denotano la provenienza dalle
classi umili: egli è perfino segretario del locale partito
comunista. Tutte cose ovviamente molto lontane da ciò che possiamo
immaginare fosse Ravagli.
Mellors compare nella
terza stesura con caratteristiche del tutto diverse: sotto la scorza
apparentemente rude è un intellettuale che impersona le idee dello
stesso scrittore: la liberazione dell’uomo attraverso una
sessualità basata sulla tenerezza, il rifiuto della società
industriale e un più diretto rapporto con la natura. Addirittura
oltraggiosa per la memoria di Lawrence è l’affermazione di
Bevilacqua che Sir Clifford (il gelido marito di Lady Chatterley,
prototipo dell’eroe negativo) sia lo stesso Lawrence.
Comunque, ridurre la
genesi dell’Amante di Lady Chatterley alla rappresentazione di una
storia di corna è veramente un insulto immeritato che stupisce possa
cogliere credito a cinquantaquattro anni dalla morte dello scrittore.
Tuttolibri – La Stampa,
30 giugno 1984
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