Luigi Russo, in una
cartolina del 6 novembre 1942 diretta al suo allievo Walter Binni,
commentando una imprecisata disavventura del comune amico Aldo
Capitini, che era stato arrestato e rilasciato a Firenze nel gennaio,
parla di una “grossa noia, analoga” che egli stesso aveva avuto
“chiusasi felicemente nel giro di tre ore e mezza”. Per Lanfranco
Binni e Raffaele Ruggiero che hanno curato la pubblicazione del
Carteggio Luigi Russo – Walter Binni (Edizioni
della Normale, 2014) potrebbe riferirsi alla perquisizione
della sua casa il 14 aprile di quell'anno, sulla quale scrive nello
stesso giorno in una lettera indirizzata ad Adolfo Omodeo e tuttora
inedita (il carteggio Russo-Amodeo è in preparazione).
Binni e Ruggiero ne
pubblicano in nota il frammento che qui riporto, dimostrativo delle
qualità di scrittore del grande italianista di Delia, maestro anche
di ironia. (S.L.L.)
Luigi Russo in una foto del 1941 |
Io penso che questa
perquisizione abbia avuto uno scopo esplorativo. Poiché mi dicono
che ci sono stati degli arresti a Bari, devono aver voluto indagare
su me direttore degli Scrittori d'Italia. Tutto sommato, io
sono stato contento di questa esplorazione che ha sventato qualsiasi
possibile diceria sul mio conto. Oggi le dicerie sono un po' su
tutti. Il contegno del commissario e degli agenti è stato sempre
gentilissimo, e direi, perfino, amabile. La mia tranquillità deve
averli persuasi che si trovavano di fronte a un uomo, che non aveva
da nascondere nulla. Hanno rovistato anche il mio portafoglio, e vi
hanno trovato trenta lire, dei biglietti da visita, e l'abbonamento
ferroviario. Poi hanno finito con l'ammirare la mia biblioteca. Hanno
esplorato le camere delle figliuole, e io speravo che venisse fuori
qualche lettera d'amore. Nemmeno quelle! La camera di Lallo (il
nome familiare di Carlo Ferdinando, n.d.r.) e lì son saltati
fuori fogli e fogliacci del filologo classico novizio. "Ma
come? Scrive anche il suo figliolo?". "In questa casa
scriviamo tutti!". Venne fuori una lettera di Alda (Croce,
n.d.r.), e stupirono nel sentire chi era. "Scrive anche
questa signorina?". "Anche questa signorina! E'
un'assai valente ispanista e ha pubblicato un bel volume sul teatro
dell'Ottocento!". Ti racconto questi particolari perché tu ti
renda conto come tutto è finito in nulla.
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