Il penultimo libro di
Franco Matacotta, La peste di Milano e altri poemetti, venne
pubblicato nel 1975 dalle edizioni L’Astrogallo di Ancona.
Scrisse
l'introduzione Franco Fortini, sette pagine fitte e appassionate, che
passano in rassegna l’opera intera del poeta fino a quell’ultima
prova. Quelle pagine iniziano a questa maniera:
“La sorte di un
poeta che conosce la notorietà da giovane e la dimenticanza del
mondo in età matura; che da giovane coglie lo spirito del tempo e
quando, non più giovane e percosso dalla sorte, vuole invece ben
altro raggiungere, scopre con sofferenza e rabbia una via troppo
lunga ormai per poter essere ancora percorsa; e che di questo fa,
finalmente, i suoi versi; questa non è, ecco, anche se può
sembrarlo, una sorte eccezionale. Essa assomiglia invece alla
confidenza che tanti giovani – non perché giovani ma per le
circostanze che li investivano – ebbero nella lotta, in senso largo
politica e di trasformazione dei rapporti tra gli uomini, una
trentina d’anni fa (e di nuovo dieci o cinque anni fa). Avrebbero
poi scoperto, non tanto che la speranza aveva loro mentito quanto che
le forze, intellettuali non morali e sociali non individuali, erano
impari alla grandezza, complicazione e mutevolezza del campo delle
operazioni.
In questo senso,
quando ebbi a leggere la parte più certa dell’opera di Matacotta,
gli Inni, qui pubblicati e scritti fra il 1961 e il 1965,
avvertii che cosa era accaduto nel ventennio trascorso fra le strofe
scatenate e colorate di Fisarmonica rossa (né ho dimenticato,
nel memorabile numero di “Mercurio”, stampato a Roma nell’ottobre
1944 e letto con tanta ansia nel Nord, la sua traduzione, esaltante,
di Gli Sciti di Alekxànder Block) e questa sua ricerca
interrogativa. Era, niente di meno, passata la vita; tutto era
diventato più chiaro e feroce.”
Postilla
Ho tratto la citazione e le notizie sul testo dall'articolo di Adelelmo Ruggieri La funzione Fortini, nel sito “L'Ospite ingrato” del centro studi Franco Fortini di Siena. (S.L.L
Ho tratto la citazione e le notizie sul testo dall'articolo di Adelelmo Ruggieri La funzione Fortini, nel sito “L'Ospite ingrato” del centro studi Franco Fortini di Siena. (S.L.L
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