13.7.15

Franco Fortini sulla poesia di Matacotta

Il penultimo libro di Franco Matacotta, La peste di Milano e altri poemetti, venne pubblicato nel 1975 dalle edizioni L’Astrogallo di Ancona. 
Scrisse l'introduzione Franco Fortini, sette pagine fitte e appassionate, che passano in rassegna l’opera intera del poeta fino a quell’ultima prova. Quelle pagine iniziano a questa maniera:
La sorte di un poeta che conosce la notorietà da giovane e la dimenticanza del mondo in età matura; che da giovane coglie lo spirito del tempo e quando, non più giovane e percosso dalla sorte, vuole invece ben altro raggiungere, scopre con sofferenza e rabbia una via troppo lunga ormai per poter essere ancora percorsa; e che di questo fa, finalmente, i suoi versi; questa non è, ecco, anche se può sembrarlo, una sorte eccezionale. Essa assomiglia invece alla confidenza che tanti giovani – non perché giovani ma per le circostanze che li investivano – ebbero nella lotta, in senso largo politica e di trasformazione dei rapporti tra gli uomini, una trentina d’anni fa (e di nuovo dieci o cinque anni fa). Avrebbero poi scoperto, non tanto che la speranza aveva loro mentito quanto che le forze, intellettuali non morali e sociali non individuali, erano impari alla grandezza, complicazione e mutevolezza del campo delle operazioni.
In questo senso, quando ebbi a leggere la parte più certa dell’opera di Matacotta, gli Inni, qui pubblicati e scritti fra il 1961 e il 1965, avvertii che cosa era accaduto nel ventennio trascorso fra le strofe scatenate e colorate di Fisarmonica rossa (né ho dimenticato, nel memorabile numero di “Mercurio”, stampato a Roma nell’ottobre 1944 e letto con tanta ansia nel Nord, la sua traduzione, esaltante, di Gli Sciti di Alekxànder Block) e questa sua ricerca interrogativa. Era, niente di meno, passata la vita; tutto era diventato più chiaro e feroce.

Postilla
Ho tratto la citazione e le notizie sul testo dall'articolo di Adelelmo Ruggieri La funzione Fortini, nel sito “L'Ospite ingrato” del centro studi Franco Fortini di Siena. (S.L.L

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