Gore Vidal |
Gore Vidal era un signore elegante,
esule volontario, che si incontrava a passeggio per Roma. Abitava in
via di Torre Argentina. Le sue finestre affacciavano sul Largo, nel
palazzo che oggi ospita la Feltrinelli. Ora forse le vetrine della
libreria ospiteranno alcuni dei titoli di Vidal, La statua di sale,
Palinsesto, Myra Breckinridge. Così, per lo scrittore di West Point
sarà come tornare a casa dopo tanto tempo. L'ho incontrato varie
volte in giro e a casa e poi nella sua villa di Ravello, La
Rondinaia, sempre aperta agli ospiti e alle discussioni, meglio
politiche che letterarie. La battuta era pronta, anche se ad attrarlo
di più erano le vicende americane. Dal Vietnam all'Iraq non ha perso
occasione per criticare l'aggressività americana. Se la prese con
Bush quando, nonostante il maggior numero di voti ottenuti, suo
cugino Al Gore non fu eletto presidente. La politica italiana invece
non lo entusiasmava. Era Howard Austen, il suo compagno, quello che
chiedeva di più e invitava di più. Gore Vidal sempre gentile, era
più distaccato.
Quando Howard si ammalò, Gore scelse di
tornarsene negli Usa, nella villa di Hollywood Hills. Mi fece uno
strano effetto questa scelta, quasi una conferma di perenne esilio.
Straniero in Italia, straniero nel suo paese. Forse in questo più
libero di dire la sua sui temi che lo hanno appassionato.
Gore
Vidal ha affrontato il tema dell'omossessualità in modo
letterariamente nuovo. The City and the Pillar (1948, suo terzo
romanzo) lo pose al centro della scena. Nel libro la guerra è sullo
sfondo, anche se domina per la sensazione di incertezza che trasmette
ai personaggi. Jim Willard scopre le sue tendenze attraverso l'amore
per un coetaneo. In Italia era uscito già nel '49 per Elmo, poi nei
primi '70 per Bompiani, ma va dato merito a Fazi, che ha stampato
molte opere di Vidal, di averlo riproposto nel '98 con il titolo La
statua di sale. In quell'occasione Vidal dichiara: «È una storia
d'amore fra due ragazzi normali. La vita li divide e Jim,
ossessionato dal passato, elimina ogni altro sentimento o desiderio».
Il libro suscitò scalpore negli Usa, scandalo amplificato dal
successo di vendite e dall'uscita del primo rapporto Kinsey, dove si
affermava che il 37% dei maschi americani aveva avuto rapporti
omosessuali. Gli eroi di Salerno, di Anzio, della Normandia, i
soldati pronti a morire per difendere il mondo libero, talvolta si
innamorano fra di loro. Il suo editor gli disse: «Non ti
perdoneranno mai per questo libro. Tra vent'anni ti
attaccheranno ancora». E così è stato.
il manifesto, 2 agosto 2012
Nessun commento:
Posta un commento