La finanza tossica
internazionale e il cancelliere tedesco hanno cercato di rovesciare
il governo democratico greco. Questa era la reale posta in gioco del
referendum. Sono stati sconfitti. Volevano rovesciare Tsipras per
dare una lezione anticipata ai democratici spagnoli che a novembre
forse troveranno il coraggio di scegliere con Podemos
una strada di democrazia coerente.
Quanto tentato dai
finanzieri e dalla signora Merkel si chiama, se vogliano evitare
eufemismi, un tentativo di golpe bianco. Una maggioranza di greci
dalle dimensioni inaspettate lo ha sventato col suo OXI, la dignità
ha sconfitto la paura. Da domani, inutile farsi illusioni, il
tentativo di assoggettare irreversibilmente l'Europa ai croupier del
gioco di borsa riprenderà in piena sintonia con la maggior parte dei
governi e con le istituzioni comunitarie. Vedremo fino a che punto si
allineerà anche il governo francese del "socialista"
inconsistente Hollande.
Dopo la vittoria della
democrazia greca alcune cose sono comunque definitivamente chiare. È
del tutto insensato continuare con l'omelia dei Delors, Habermas e
Cohn-Bendit secondo cui il problema è il deficit di legittimazione
democratica delle istituzioni europee. Se il parlamento di Strasburgo
avesse i poteri della Camera dei comuni, del Bundestag o
dell’Assemblea Nazionale, ad avere la fiducia e governare l'Europa
nella pienezza dei poteri sarebbe oggi la destra più becera e
autoritaria. A dimostrazione che la democrazia non si riduce e non
coincide con libere elezioni. Queste ultime sono un irrinunciabile
strumento della vita democratica, ma come fin troppe volte è stato
dimostrato nelle vicende storiche, il suffragio può servire anche a
sopprimere la democrazia.
Istituzioni democratiche possono nascere in Europa solo a partire da una Costituzione che fissi i diritti imprescrittibili di ogni cittadino, che nessuna maggioranza può schiacciare, e che non possono ridursi a quelli della tradizione liberale classica, e meno che mai a quelli liberisti, ma devono comprendere inalienabili diritti sociali, sindacali, ecologici, "roosveltiani", incompatibili con la sovranità del mondo finanziario.
Istituzioni democratiche possono nascere in Europa solo a partire da una Costituzione che fissi i diritti imprescrittibili di ogni cittadino, che nessuna maggioranza può schiacciare, e che non possono ridursi a quelli della tradizione liberale classica, e meno che mai a quelli liberisti, ma devono comprendere inalienabili diritti sociali, sindacali, ecologici, "roosveltiani", incompatibili con la sovranità del mondo finanziario.
Senza un accordo
preliminare su tali valori l'Europa non è una conquista da difendere
ma un fallimento da archiviare al più presto studiando la via della
dissoluzione della comunità la meno tragica possibile (e non sarà
facile).
Tsipras ha intanto il
dovere di fare "qualcosa di sinistra" che pure aveva
promesso. Non ci sono tracce di una lotta spietata alla grande
evasione fiscale, agli indecenti privilegi degli armatori, alle
micidiali sperequazioni tra i quartieri dorati del lusso più
sfrenato e una povertà che talvolta ha scene da immediato
dopoguerra. Solo una politica di grande redistribuzione delle
ricchezze può salvare l'Europa, e la Grecia per prima.
Sito di “Micromega”,
5 luglio 2015
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