26.7.15

Caltanissetta, luglio 1957. L'arresto di Peppe Di Cristina ("l'Unità")

Da caporale a boss
In una antica pagina di cronaca da "l'Unità" (16 luglio 1957), trovo casualmente la notizia di un arresto nel Nisseno: alcuni mafiosi praticavano il caporalato per le assunzioni in una importante miniera di zolfo. La vicenda è emblematica, anche perché segnala un legame storico tra mafia, Democrazia Cristiana e Cisl.
Il nome dell'ultimo arrestato è famoso. Giuseppe Di Cristina, dopo un periodo di confino a Torino negli anni 60, con la copertura dell'impiego come dipendente nella società mineraria della Regione (SOCHIMISI – Società chimico mineraria siciliana), diverrà un boss di prima grandezza in Cosa Nostra. Coinvolto nei grandi traffici di droga e nelle guerre di mafia, finirà ucciso nel 1978, per ordine dei corleonesi. Ai suoi funerali, oltre a una gran folla di concittadini di Riesi, sarà registrata la presenza di politicanti di peso, Dc e non solo. (S.L.L.)

Di Cristina  con la sigaretta in bocca e le manette ai polsi

Estorcevano danaro al disoccupati
Sette arresti nella gang della “Trabia Tallarita,,
CALTANISSETTA (Falci). 15. — Una vera e propria gang che agiva all’interno della miniera Trabia Tallarita estorcendo somme di danaro ai disoccupati in cambio dell’assunzione al lavoro è stata scoperta a conclusione di attive e diligenti indagini, ed i suoi componenti tratti in arresto.
Gli arrestati sono:
1) Biagio Rindone. capo ufficio della miniera, iscritto alla DC. Il Rindone viene descritto come il cervello della combriccola: egli peraltro si distingueva nell’opera di sfacciato favoritismo delle organizzazioni minoritarie, tendendo in ogni occasione a perseguire gli operai che aderivano alla CGIL; 2) Capostagno Filippo, segretario della CISL di Riesi e componente il comitato direttivo della Federazione minatori aderente alla CISL; 3) Lauri a Giuseppe, membro della C.I. del cosiddetto Fronte unico aderente alla CISL; 4) Lembro Gaetano, guardia giurata alle dipendenze della società Valsalso; 5)Ligotti Gaetano; 6) Salamone Giovanni; 7) Di Cristina Giuseppe. Questi ultimi tre sono tutti militanti nelle file della CISL di Riesi.
Non è dato ancora conoscere con esattezza i reati che vengono imputati ai sette arrestati; si dà comunque per certo che essi dovranno rispondere di associazione per delinquere.

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