24.3.10

Domenico Savio, Mao Tse Tung e il condono edilizio.

C’è già accaduto, in questo blog, di parlare del disegno di legge Pdl che ha come prime firme Nespoli e Sarro in un post intitolato Il fantasma di un nuovo condono edilizio (http://salvatoreloleggio.blogspot.com/2010/03/il-fantasma-di-un-nuovo-condono.html), ma c’è qualcuno a cui il disegno di legge non basta e che grida all’inganno elettorale. Dice: “I magistrati, ad Ischia, stanno già disponendo gli abbattimenti. Se si vogliamo fermarli, il disegno di legge non serve e nemmeno la legge elettorale proposta dalla ministra Carfagna. E’ indispensabile un decreto legge”.

L’uomo che fa queste dichiarazioni ha il nome e cognome di un santo, Domenico Savio, ma non ne è diretto discendente; tanto più che quello, a stare alla leggenda, morì giovane senza aver mai peccato di fornicazione, neppure solitaria. “La morte ma non peccati” era il suo motto ed il peccato per i preti è sempre quello lì.

Il Domenico Savio attuale non è santo; non è neppure un ultras del berlusconismo; e neanche un di quegli agitatori fascistoidi che di quando in quando agitano i paesi del Sud pretendendo il “libero abuso in libero Stato”. E’ invece segretario nazionale del Partito Comunista Italiano Marxista –Leninista, la cui sede è a casa sua, nel comune di Florio dell’isola d’Ischia. E’ un fan di Mao ed in questa veste è stato ospite in Tv de “L’incudine” di Claudio Martelli e lì ha pronunciato un solenne elogio del Grande Timoniere. Dice che il partito di cui è fondatore e presidente è l’unico partito vero maoista d’Italia, suscitando l’ira e la furente risposta di un altro piccolo gruppo di ml, che ha la sua sede in Firenze e il suo capo in un tal Scuderi. Hanno diffuso nella rete una biografia di Savio in cui gliene dicono di cotte e di crude e lo chiamano “illusionista imbroglione trotzkista”. Tra le altre accuse quella di aver lodato, in un lontano congresso di un partito ml, “l’opportunista e trotzkista Ludovico Geymonat”.

Fino a qui tutto molto pittoresco: sia Domenico Savio che i suoi accusatori. Ma sulla questione del decreto sanatoria l’omino sembra muovere interessi e riscuotere consensi. Secondo “L’espresso” che gli ha dedicato un pezzetto nella rubrica “riservato” Savio “coordina dalla sua abitazione ischitana rosso fuoco, sormontata da bandiere, la protesta contro le demolizioni delle case abusive”. L’ultimo suo proclama così recita: “Cari cittadini della Campania e dell’isola d’Ischia, per salvare le nostre case dagli abbattimenti non ci resta che continuare a lottare con forza e coraggio come fatto sino ad ora, per chiedere e ottenere l’approvazione ad horas di un Decreto Legge che se non dovesse esserci immediatamente, subito dopo le elezioni riprenderanno con maggiore vigore e disumanità, giusto il tempo che termini la miserevole tregua elettorale voluta dai partiti politici per cercare di lenire le ferite aperte nella popolazione con gli abbattimenti delle settimane scorse e per tentare di arginare la forte e senza precedenti volontà astensionista degli elettori”. Pare che questa sua battaglia non sia del tutto disinteressata. Sua moglie ha presentato istanza di sanatoria al Comune di Forio. "Nulla di strano", sostiene Savio, "qui il territorio è ingessato da troppi vincoli. La mia consorte, tra l'altro, ha ampliato un fabbricato di 150 anni fa. Non ha abbattuto alberi". “L’Espresso” commenta: “A Ischia la costruzione ex novo di una casa illegale da 100 mq. non costa meno di 200 mila euro, comprensivi del lavoro a nero degli operai”.

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